Strage di operai in provincia di Palermo, la premier Giorgia Meloni voglia che venga fatta chiarezza su quanto accaduto: Maurizio Landini, invece, individua il colpevole
Una città, una regione ed un Paese sconvolti e a lutto per quanto accaduto nella giornata di ieri, lunedì 6 maggio. A Casteldaccia (provincia di Palermo) cinque operai sono morti mentre stavano lavorando alla manutenzione dell’impianto Amap di sollevamento delle acque reflue sul lungomare. Un sesto si trova attualmente ricoverato in gravi condizioni all’ospedale: il personale medico ha dovuto intubarlo.
Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che gli operai sono rimasti intrappolati nei cunicoli della struttura sotterranea. L’assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano, ipotizza ad una intossicazione dopo aver visto i loro volti e corpi senza vita. Le vittime si chiamavano Epifanio Assazia (71 anni), Giuseppe Miraglia (50), Roberto Raneri (50), Ignazio Giordano e Giuseppe La Barbera (59).
Non ci sono stati cedimenti né esplosioni nelle fognature. Gli operai della ditta esterna all’Amap avrebbero respirato esalazioni tossiche (danneggiando le via respiratorie e soffocamento). I cinque hanno iniziato ad accusare malori morendo uno dopo l’altro. Una strage che si poteva evitare fa sapere il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra. Dovevano essere prese tutte le precauzioni del caso.
Il numero uno di Amap, Alessandro Di Martino, ancora non si capacita di quanto accaduto e, soprattutto, non accetta il fatto che nessuno di loro indossasse le maschere di protezione in luoghi del genere. Sempre nella giornata di ieri sono iniziati gli interrogatori della polizia a direttore dei lavori e responsabili della sicurezza. Le autorità indagano su questa strage su disposizione della Procura di Termini che ha deciso di aprire una inchiesta.
Di Martino, inoltre, fa sapere che i lavori erano stati affidati ad una squadra composta da alcuni dipendenti della Quadrifoglio (società che ha vinto l’appalto) insieme ad altri interinali che erano in attesa che terminasse la procedura per le nuove assunzioni. Non vedendo risalire i primi 3 operai altri due erano scesi nel pozzetto per capire cosa fosse successo. Poi un sesto, lavoratore interinale, era sceso visto che nessuno rispondeva. Solamente un settimo, insospettito che nessuno risalisse, ha lanciato l’allarme.
Sotto shock i familiari della vittime che, all’esterno del luogo della tragedia, piangono e urlano disperati. In merito a quanto accaduto sono arrivate anche le parole di Giorgia Meloni. La premier chiede che venga fatta piena luce su questa tragedia. Le fa eco il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che rivela: “Ennesima ed inaccettabile strage“.
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, svela chi è che ha ucciso i cinque operai: “Un modello di impresa fondato su appalti, subappalti e precarietà è un modello che uccide. Un sistema basato sui tagli dei costi e dei tempi di lavoro non rispetta i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, e va immediatamente cambiato“.