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AstraZeneca ritira il vaccino, è caos: “Cosa ci hanno iniettato?”

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Paolo Colantoni

AstraZeneca sempre più nel caos. L’azienda farmaceutica ha iniziato a ritirare il suo vaccino contro il Covid dal mercato. Andiamo a vedere il motivo.

Dopo l’ammissione legata alle correlazioni con sindromi da trombosi con trombocitopenia delle scorse settimane, ed il ritiro dell’autorizzazione del proprio vaccino nella Comunità Europea, AstraZeneca compie un nuovo, clamoroso passo, destinato a creare dubbi e perplessità: il colosso farmaceutico ha infatti iniziato il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19. Ufficialmente a causa di un “surplus di vaccini aggiornati disponibili” che prendono di mira le nuove varianti del virus.

Le ultime sul caso AstraZeneca – Notizie.com – © Ansa

AstraZeneca ha affermato che la decisione è stata presa perché ora è disponibile una varietà di vaccini più recenti che sono stati adattati per colpire le varianti di Covid-19. Ciò ha portato a un calo della domanda del vaccino AstraZeneca, che non viene più prodotto o fornito. “Secondo stime indipendenti, solo nel primo anno di utilizzo sono state salvate oltre 6,5 milioni di vite e oltre 3 miliardi di dosi sono state fornite a livello globale“, si legge nella dichiarazione. “I nostri sforzi sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente considerati una componente fondamentale per porre fine alla pandemia globale. Ora lavoreremo con le autorità di regolamentazione e i nostri partner per allinearci su un percorso chiaro da seguire per concludere questo capitolo e contribuire in modo significativo alla pandemia di Covid-19“.

I dubbi e le polemiche: “Cosa sta succedendo?”

Parole che non placano i dubbi e le preoccupazioni di milioni di utenti, che sui social si sono scatenati: “Cosa sta succedendo”?, si chiedono in molti: “Cosa è stato inoculato nel nostro sangue?”. AstraZeneca è finita nel mirino delle critiche ed ha subito denunce a causa di numerosi casi avversi. Sono state presentate oltre 50 richieste di risarcimento all’Alta Corte di Londra, in cui le vittime e le loro famiglie hanno chiesto risarcimenti per  circa 125 milioni di dollari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva confermato che “dopo la vaccinazione con Covishield è stato segnalato un evento avverso molto raro chiamato trombosi con trombocitopenia, che comporta eventi insoliti e gravi di coagulazione del sangue associati a una bassa conta piastrinica”. 

I dubbi e le perplessità sul vaccino Astrazeneca – Notizie.com – © Ansa

Anche in Italia si sono registrati casi simili: ad Aprile del 2021 ci fu la morte di Francesca Tuscano,  insegnante genovese di 32 anni, colpita da una trombosi celebrale, pochi giorni dopo la  somministrazione del vaccino AstraZeneca, effettuata all’ospedale San Martino di Genova. La famiglia si rivolse ad un medico legale e ad un ematologo, che stabilirono che il decesso della paziente è “ragionevolmente da riferirsi a effetti avversi da somministrazione di vaccino anti Covid – 19”.

Alcuni Paesi avevano già smesso di inoculare il vaccino. Da marzo del 2023 AstraZeneca non è disponibile per l’uso in Australia, anche se il suo uso era già stato gradualmente eliminato da giugno 2021 a causa dell’ampia disponibilità di vaccini più recenti. AstraZeneca ha cambiato il nome del suo vaccino Covid in Vaxzevria nel 2021. Il vaccino è stato autorizzato per l’uso in persone di età pari o superiore a 18 anni, somministrato in due iniezioni, di solito nel muscolo della parte superiore del braccio, a circa tre mesi di distanza. È stato anche utilizzato da alcuni paesi come vaccino di richiamo. Vaxzevria è costituito da un altro virus della famiglia degli adenovirus modificato per contenere il gene per la produzione di una proteina del SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19. Il vaccino non contiene il virus stesso e non può causare il virus.

La nota di AstraZeneca e i dubbi degli utenti

Sebbene il vaccino sia risultato complessivamente sicuro ed efficace, comportava il rischio di un effetto collaterale raro ma grave, noto come trombosi con trombocitopenia, o TTS. La rara sindrome si è verificata in circa due o tre persone ogni 100.000 che sono state vaccinate con il vaccino Vaxzevria. La professoressa Catherine Bennett, titolare della cattedra di epidemiologia presso la Deakin University in Australia, ha affermato che il vaccino “ha svolto un ruolo fondamentale nella lotta mondiale contro il virus, in particolare nei primi giorni della pandemia, quando i vaccini disponibili erano limitati. Ha salvato milioni di vite e questo non dovrebbe essere dimenticato”, ha detto.

È stata una parte davvero importante della risposta globale iniziale. Tuttavia, ha preso di mira le varianti ancestrali iniziali. Ora siamo entrati in una catena di vaccini in cui abbiamo prodotti disponibili che stanno inseguendo le varianti che stanno emergendo. C’è anche un cambiamento nel calcolo del rischio, dato che le popolazioni sono molto più protette e, anche se ovviamente il Covid causa ancora decessi, siamo complessivamente meno vulnerabili alla malattia“. L’ultimo consiglio sui vaccini Covid-19 emesso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ad aprile ha consigliato che le formulazioni dei vaccini Covid-19 dovrebbero mirare al lignaggio JN.1 del virus, che sta sostituendo le varianti del lignaggio XBB esistenti.

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Paolo Colantoni