Entrato a dieci minuti dalla fine, decide con una splendida doppietta, la semifinale Champions con il Bayern Monaco, diventando l’uomo della provvidenza per Ancelotti
E’ entrato all’81’ al posto di Valverde e in meno di dieci minuti, con la sua doppietta, ha ribaltato il risultato ed ha regalato al Real Madrid la diciottesima finale di Champions League della sua storia. Joselu è l’uomo della provvidenza: il “man of the match” e probabilmente della storia. Ha cambiato le sorti della partita, ed ha trascinato la squadra di Ancelotti, proprio mentre le forze sembravano venir meno ed il Bayern Monaco era ad un passo dalla finale.
Joselu si è prima avventato su una corta respinta di Neuer (probabilmente l’unico errore del portiere tedesco nel corso dell’intera manifestazione) ed ha insaccato il gol del pareggio: poi, a distanza di un minuto, ha deviato in rete un assist di Rudiger, battendo per la seconda volta il portiere del Bayern Monaco. Un urlo strozzato in gola per un minuto, visto che l’assistente aveva segnalato il fuorigioco. Una scelta che aveva portato Marciniak (arbitro della sfida) ad annullare la rete. Ma la revisione al Var ha rimesso le cose a posto e permesso a Joselu di esultare con il pubblico.
Joselu è stato il protagonista assoluto e l’eroe a sorpresa della sfida. In un Real Madrid ricco di campioni, è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante. Dopo aver fatto le giovanili nella Castilla, il Real lo manda in prestito al Celta Vigo, dove segna 4 gol in 26 giornate. Torna al Real e gioca nella seconda squadra, poi il 21 maggio 2011, agli ordini di José Mourinho, esordisce in massima serie, entrando all’85’ al posto di Karim Benzema e giocando l’ultimo spezzone della partita della 38ª giornata di campionato Real Madrid-Almería, in cui realizza il gol dell’8-1 finale.
Joselu, dall’esordio con Mourinho alla doppietta in Champions League
Il Real lo manda in giro per il mondo in prestito: in Germania (nazione nella quale è nato), gioca con Hoffenheim, Heintracht, Hannover, segnando 5, 9 e 8 gol, pur non giocando mai da titolare. Nel 2015 passa in Inghilterra, allo Stoke City: un’altra syagione da comprimario, con 4 gol in 22 gare, poi il ritorno in Spagna. Joselu passa al Deportivo La Coruna: a 26 anni si alterna tra campo e panchina, collezionando 5 gol in poco più di 20 presenze in campionato. Non riesce a trovare continuità, ed il Real Madrid continua a farlo girare in prestito: due anni al Newcastle (46 presenze e 6 gol), prima del ritorno in Spagna: all’Alaves trova finalmente continuità e in tre anni segna 36 reti (11 gol nelle prime due stagioni e 14 nella terza). Lo scorso anno un’altra stagione da protagonista assoluto nell’Espanyol, con quattordici gol in trentasette partite.
Alla soglia dei 34 anni e dopo una lunga serie di prestiti, il Real Madrid decide di riportarlo al Santiago Bernabeu. Ancelotti ha bisogno di un attaccante di riserva, che resti alle spalle dei titolari e che non alteri gli equilibri dello spogliatoio. Joselu risponde presente e nonostante parta spesso dalla panchina, segna gol belli e decisivi: 9 in campionato (in 32 presenze) e 4 (prima di stasera) in Champions League. La doppietta con il Bayern Monaco è la ciliegina ad una carriera che, da oggi, assume un valore diverso. Joselu è l’uomo della provvidenza per Ancelotti.
Joselu a fine partita: “Neanche nei miei sogni avrei immaginato una notte così”
“Se parlo con il cuore, stasera mi esplode”. Esordisce così Joselu, l’eroe della partita, al termine del match tra Real Madrid e Bayern Monaco, che ha deciso con una doppietta. “Neppure nei miei sogni migliori potevo sognare di fare questi due gol. Neanche se stanotte dovessi sognare questa partita, riuscirei a fare questi due gol. E’ stato bellissimo e ringrazio i miei compagni che ci hanno creduto fino alla fine”. Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, lo ha pubblicamente elogiato: “Il cambio di Joselu? L’idea era condivisa perché in quel momento si avvicinava la fase della partita dove avevamo maggior controllo e lui in area è molto pericoloso. Delegare nella leadership è molto importante e io ho la fortuna di avere uno staff di collaboratori di alto livello e giocatori qualitativamente ma soprattutto caratterialmente fortissimi“.