Inaugurata una struttura dedicata alla memoria di Chiara Corbella Petrilla. Previsti alloggi per le famiglie costrette a trasferirsi a Roma per sottoporsi a cure durante la gravidanza
“E’ stata una giornata molto emozionante. Oggi abbiamo inaugurato la Casa di Chiara. Una struttura studiata per essere un punto di riferimento per numerose famiglie che vivono situazioni di difficoltà”. Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, spiega in esclusiva a Notizie.com in cosa consiste il nuovo progetto, presentato oggi nella capitale e realizzato dalla Onlus. “Si tratta di una struttura che prevede degli appartamenti, destinati ad accogliere, assistere e accompagnare le famiglie delle donne che durante la gravidanza hanno scoperto delle malattie o che hanno scoperto che il figlio che portano in grembo ha una patologia”.
Alla presentazione del progetto era presente anche il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci, delegata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Sono qui per rappresentare non solo la mia vicinanza e gratitudine ma anche quella del Governo italiano e del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni”, ha dichiarato. “Questa iniziativa è la concretizzazione del diritto di ciascuna vita ad essere protetta, con attenzione, con capacità, con la voglia e il desiderio di proteggere la vita quando è in uno stato di fragilità. Dunque grazie a tutti coloro i quali si stanno spendendo, con questo progetto, per difendere la cosa più preziosa che abbiamo: la vita, che è tale dal concepimento fino al momento della morte. Proteggere la vita è un dovere di tutti”.
Tra i presenti anche Massimiliano Maselli, assessore all’Inclusione Sociale e Servizi alla Persona della Regione Lazio e delegato personale del Presidente Francesco Rocca: “Un luogo pensato con amore e dedizione che sarà un faro di speranza e supporto per coloro che affrontano queste sfide con coraggio”, ha dichiarato. “L’inaugurazione della Casa di Chiara rappresenta un passo significativo verso la promozione della dignità della vita nascente”. Sulla stessa linea anche Simona Baldassarre, assessore alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia e Servizio civile della Regione Lazio, che ha parlato di un’iniziativa “importante per la nostra Regione, perché le famiglie che ne avranno bisogno potranno risiedere in questo immobile per tutto il tempo necessario, mantenendo la famiglia unita e garantendo la vicinanza dei propri cari alla donna che affronta una gravidanza difficile”.
Coghe, come nasce questo progetto?
“Nasce dalla voglia di stare al fianco delle famiglie che sono costrette a vivere una situazione complicata e che si trovano nelle condizioni di dover venire per forza a Roma, per effettuare delle terapie presso i centri ospedalieri specializzati in terapie pre natali”.
Perchè, La Casa di Chiara?
“Perchè questo progetto è intitolato alla memoria di Chiara Corbella Petrilla, che si sacrificò per far nascere il figlio nonostante la sua malattia. Una donna per la quale è in corso la causa di beatificazione”
Torniamo al progetto…
“E’ un progetto sociale: come spiegavo in precedenza, il nostro obiettivo è di stare al fianco delle mamme che vivono una situazione difficile: vogliamo accompagnare, assistere e accogliere le maternità difficili, per mostrare una cosa…”
Quale?
“Che esiste un’alternativa all’aborto e che non bisogna mettere in competizione la mamma con il bambino che porta nel grembo. Esiste una scelta alternativa all’interruzione di gravidanza, di fronte ad una notizia di una patologia di un bimbo”.
Cosa offre La Casa di Chiara?
“Assistenza psicologica e logistica, e soprattutto l’accompagnamento. Un accompagnamento che comprende cure specifiche sia per il bimbo che per la mamma. Vogliamo metterci al servizio ed essere di aiuto a tutte quelle famiglie e a tutte quelle mamme che si rivolgeranno a noi per avere un alloggio gratuito per poter effettuare queste cure nei centri e negli ospedali di Roma”.
Da cosa è composta la struttura?
“La Casa potrà ospitare fino a 3 nuclei familiari per periodi variabili a seconda delle necessità. Basti pensare che solo nell’ultimo anno oltre il 79% delle richieste di assistenza giunte su Roma proveniva da famiglie residenti fuori dalla Regione Lazio, per trattare patologie prenatali molto serie come: malformazioni strutturali, sindromi polimalformative, cromosomopatie (T18, T21, T13), linfangiomatosi e cardiopatie”.
La struttura è stata dedicata alla memoria di Chiara Corbella Petrilla, una donna che decise di portare avanti la gravidanza, nonostante le fosse stato diagnosticato un cancro. Decise di interrompere le cure per non danneggiare il bimbo che aveva in grembo. “Per la maggior parte dei medici – scrisse Chiara – Francesco era solo un feto di sette mesi. E quella che doveva essere salvata ero io. Ma io non avevo nessuna intenzione di mettere a rischio la vita di Francesco per delle statistiche per niente certe che mi volevano dimostrare che dovevo far nascere mio figlio prematuro per potermi operare”. Chiara porta a termine la gravidanza, ma il tumore si era esteso, tanto da rendere vane le cure successive. Il cardinale Agostino Vallini, presente alla sua celebrazione funebre, dichiarò: «ciò che Dio ha preparato attraverso di lei, è qualcosa che non possiamo perdere”.