Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Secolo XIX” è intervenuto l’esponente del Partito Democratico, Andrea Orlando
Lo ha ribadito lo stesso Andrea Orlando: obiettivo far ripartire la regione Liguria che, in questi ultimi giorni, dal punto di vista politico ha subito un vero e proprio terremoto non indifferente. In primis per via dell’arresto del governatore della regione, Giovanni Toti. Nel corso di una intervista rilasciata al “Secolo XIX” afferma che, proprio in Liguria, c’è stato un esproprio della democrazia. Il “totismo” che, adesso, è stato “colpito a morte“.
Per l’ex ministro del Lavoro non ci sono dubbi: la colpa è del centrodestra. Orlando ha le idee molto chiare: restare in Liguria e cercare di dare una mano. Partendo proprio dalla sua squadra politica, il Partito Democratico. Magari costruendo una “fronte di riscossa civile e democratica. Prima individuiamo il perimetro, poi sarà il turno dei nomi“. Un quadro politico, quello che esce fuori dallo scandalo ligure, che definisce “disgustoso” anche se si tratta di una vicenda che non lo sorprende affatto.
Poi precisa: “In Liguria abbiamo assistito a una involuzione oligarchica e predatoria. La subalternità è allarmante. Qui non stiamo parlando di chi va in galera, ma come si ripristina un quadro dopo l’esproprio della democrazia che c’è stato“. Sulle parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha espresso perplessità sulle misure di custodia cautelare, fa sapere: “Io non ho mai commentato un provvedimento giudiziario da ministro della Giustizia. Né io né lo stesso Nordio abbiamo letto le carte, non possiamo giudicare senza elementi precisi“.
Alla domanda se Toti facesse bene a dimettersi lui risponde diversamente: ovvero che il centrodestra dovrebbe seriamente riflettere su un altro aspetto, con una sanità al collasso e con tanti investimenti in ballo. “Toti sta cercando di dimostrare la sua innocenza, ma in questi modi è difficile” fa sapere l’ex ministro. Lo stesso che poi continua dicendo che il tema della destra è l’argomento da affrontare.
Afferma che l’attuale governatore ligure ha fatto il passo più lungo della gamba e che il fallimento del tentativo di nazionalizzare il suo movimento ha provocato uno scontro interno al centrodestra. Ed è per questo motivo che, conclude, chiama ad alta voce il suo Pd che deve chiamare a raccolta tutte le forze, sia politiche che sociali, per avviare una rigenerazione politica e riscossa civica.