L’ex segretario del Pd e ora scrittore più il fumettista spiega i loro pensieri al Salone del libro di Torino e convergono
Uomo pacato, intelligente e saggio, uno, mentre l’altro è pure istinto e quello che pensa, dice. Da una parte c’è Walter Veltroni, dall’altra Zerocalcare. Due persone che vedono il mondo in maniera simile, ma hanno modi di esprimersi diversi e ognuno dei due cerca di spingere affinché le cose si vedano per quello che sono, senza tanto girarsi intorno. Sul fascismo, ad esempio, argomento che da quando c’è il Governo Meloni, è sempre attuale, credono che non ci sia, anche se hanno due modi di dirlo. “Il fascismo è finito, ma per moltissimo tempo nessuno si è chiesto come sia nato”, la premessa di Veltroni mentre presenta il suo libro al Salone di Torino.
Non è facile parlare con Walter Veltroni in questo momento, anche perché, lo scrittore, ma anche e soprattutto ex segretario del Pd, di politica non parla più volentieri anzi per la verità non ne parla affatto. Troppe polemiche, troppi giri di parole e troppa pressione su quelle che potrebbero essere le sue esternazioni o pensieri sul momento attuale del Pd o della sinistra, quindi non dice nulla. “Ora mi impegno in un altro modo”, la frase criptica di Veltroni. Che fa una piccola traversata sul mondo social e su quello che gli gira attorno e si ferma sulla parola “follower” che resta una gran bella parola, ma che lui stesso, mentre parla, dice di non dimenticare mai che”, in italiano, significa seguaci”. E i seguaci obbediscono, sono una folla. Commettiamo l’errore di confondere la folla con il popolo“.
Mentre quello che non va tanto giù a Zerocalcare, ad esempio, è tutto quello che sta accadendo anche per quel che riguarda le proteste degli studenti ma non solo. Dalla censura ai continui scontri con la polizia, tanto che ricorda: “Quando c’erano manifestazioni di piazza almeno quando ogni tanto anche io andavo, gli scontri con i poliziotti avvenivano perché c’era una risposta a qualcosa, ma adesso non c’è nemmeno quella, nel senso s’interviene senza che nessuno abbia fatto nulla o granché…“.
E questo secondo il famoso fumettista non è proprio bellissimo, tanto che, con la sua solita ficcante sincerità, aggiunge: “Lo dicano che sono fascisti, anche perché questa voglia di non dire nulla, ma di andare a fare il saluto nella celebrazione della Rsi e poi giurare sulla Costituzione, non è che sia proprio edificante“