Possibile rivoluzione in casa Roma per il prossimo anno. Enrico Camelio in esclusiva: “Scelte giuste. Ripartire da zero sarebbe un super vantaggio per De Rossi”.
“Rivoluzione Roma, otto esuberi per il De Rossi 2“, così titola l’edizione odierna de Il Messaggero sul futuro della squadra di De Rossi. L’idea che sta prendendo sempre più piede dentro Trigoria è quella di ripartire quasi da zero e aprire un nuovo ciclo. Delle possibili scelte da parte dei giallorossi in vista della prossima stagione ne abbiamo parlato in esclusiva con Enrico Camelio, opinionista di Tv Play e RadioRadio TV.
Enrico Camelio, la Roma guarda al futuro e si parla di otto partenze tra mancati rinnovi e prestiti. I nomi sono quelli di Rui Patricio, Lukaku, Huijsen, Llorente, Spinazzola, Kristensen, Azmoun e Renato Sanches. Scelte giuste?
“Non solo sono scelte giuste, ma la Roma deve mandare via anche due tra questi tre nomi che faccio: Pellegrini, Cristante e Mancini. Perché mi pare che con loro i giallorossi non sono mai andata in Champions League“.
Secondo Lei una eventuale qualificazione in Champions League potrebbe cambiare i programmi dei giallorossi?
“No, perché i Friedkin hanno sempre investito. Da Mourinho a Wijnaldum, passando per Dybala e Lukaku“.
Camelio: “Chiesa è un nome che piace molto a De Rossi”
Cosa serve a questa Roma per riuscire ad alzare il livello e lottare per le prime quattro posizioni?
“Pulizia totale, ripartire da zero. E naturalmente portare giovani vogliosi e talentuosi“.
Si parla tanto di Chiesa. E’ il nome giusto per iniziare la rivoluzione della rosa?
“Chissà. E’ un nome che a De Rossi piace molto, è anche in scadenza. Potrebbe essere il colpo che ogni anno fanno i Friedkin. E sarebbe tanta, tanta roba“.
Ripartire quasi da zero è un rischio oppure potrebbe dare dei vantaggi alla squadra di De Rossi?
“No, un super vantaggio. Daniele De Rossi è brillante, giovane, ha tantissime idee. Farebbe la preparazione, cosa che non ha fatto Mourinho. Lo scorso anno durante in ritiro hanno fatto un solo allenamento al giorno, mentre tutte le altre big due“.