Il presidente di Federalberghi Bocca ha lanciato la proposta di eliminare la tassa di soggiorno a favore di un’altra iniziativa.
In un contesto in cui il turismo rappresenta una delle principali voci dell’economia italiana, la proposta di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, emerge come un punto di svolta nel dibattito sulla fiscalità legata al settore. Durante la 74esima assemblea a Viareggio, Bocca ha lanciato l’idea di sostituire la tradizionale tassa di soggiorno.
La critica principale mossa da Bocca riguarda l’attuale sistema che grava quasi esclusivamente sugli alberghi e sui loro ospiti. “Gli alberghi non possono continuare a essere visti come un bancomat,” ha dichiarato il presidente di Federalberghi, evidenziando come ogni aumento della tassa di soggiorno si traduca direttamente in un incremento dei prezzi finali per i consumatori. Questa dinamica rischia non solo di penalizzare il settore alberghiero ma anche di rendere meno competitiva la destinazione Italia sul mercato internazionale del turismo.
L’esempio Newyorkese
Secondo studi citati da Bocca, la spesa sostenuta dai turisti per l’alloggio rappresenta meno del 30% del totale delle loro spese durante il soggiorno. Di conseguenza, una vasta gamma di servizi e attività beneficia indirettamente della presenza dei visitatori senza contribuire in modo significativo alle casse pubbliche attraverso imposte specifiche sul turismo. La proposta avanzata mira quindi a distribuire più equamente il carico fiscale tra tutti gli attori economici coinvolti.
Per illustrare il suo punto, Bocca fa riferimento alla city tax applicata nella città di New York che colpisce ristoranti, negozi, bar oltre agli alberghi. Questo modello permette una distribuzione più ampia del contributo fiscale tra diverse categorie commerciali e garantisce che tutti coloro che traggono vantaggio dalla presenza dei turisti partecipino ai costi relativi alla manutenzione e promozione delle infrastrutture turistiche.
Nonostante alcune iniziative legislative recenti abbiano introdotto possibilità per i comuni italiani di aumentare l’imposta locale sulla permanenza fino a 2 euro per notte in occasione del Giubileo, secondo Bocca è necessario andare oltre. Egli appoggia misure come quella adottata da Venezia con l’introduzione del biglietto d’ingresso per i visitatori giornalieri ma chiede una riflessione più ampia sul sistema fiscale legato al turismo.
Mentre le città d’arte italiane sono considerate veri e propri musei a cielo aperto meritevoli della stessa considerazione economica riservata ai beni culturali tradizionalmente intesi, la proposta avanzata da Bernabò Bocca invita ad una riflessione complessiva sull’impatto economico del turismo e sulla sua gestione fiscale. La speranza è quella di giungere ad un modello più equilibrato ed efficace che possa garantire lo sviluppo sostenibile dell’intero settore.