Lo scandalo corruzione che ha travolto Giovanni Toti potrebbe influire sul voto alle europee? L’analisi dell’esperto.
Dopo che i partiti di centrodestra si sono manifestati garantisti nei confronti del governatore della Regione Liguria, finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolti politici e imprenditori, secondo gli esperti, i sondaggi rendono la fotografia di un’Italia ulteriormente delusa dalla politica.
La tendenza all’astensione si è già manifestata da anni a questa parte e ogni volta, al momento del bilancio sul voto, i politici si trovano a fare i conti con una sfiducia nei loro confronti che in qualche modo va recuperata.
Un’altra grande conseguenza delle elezioni europee riguarda la politica interna dell’Italia e dipenderà dalle percentuali di voto ottenute dai singoli partiti di maggioranza. Fratelli d’Italia è al primo posto, mentre la situazione di Forza Italia e Lega cambia continuamente. L’esito del voto stabilirà chi tra i due partiti peserà di più in Europa, ma anche in Italia.
La posizione del Carroccio è ancor più delicata, perché le europee potrebbero mettere in discussione la leadership di Matteo Salvini. Ne abbiamo parlato con il sondaggista Renato Mannheimer.
Dottor Mannheimer, la premier Giorgia Meloni ha mostrato fiducia nei confronti del governatore Toti. In generale, il centrodestra è garantista sulla questione e ritiene che non debba dimettersi. Questo influirà sulle europee?
“Per ora dai sondaggi emerge che l’evento di Toti con ha influito sulle distribuzioni di voto dei partiti. La forza rimane pressoché sempre la stessa. Ma l’inchiesta influirà sicuramente sulla partecipazione”.
Secondo un sondaggio SWG, Fratelli d’Italia è sempre il primo partito, mentre calano la Lega, Forza Italia e il Partito democratico. Sembra che tutto cambi velocemente. La scorsa settimana ad esempio, gli azzurri erano in crescita.
“Si tratta di variazioni di piccolissimi decimali di punti percentuali. Da un punto di vista statistico, non si può parlare di una crescita o di una diminuzione: c’è una stabilità sostanziale. Ho visto piccolissime differenze dello 0,1%. Qualcuno, come me, dà Forza Italia davanti alla Lega, qualcuno il contrario ma sono differenze minime e poco affidabili”.
La Lega è il partito di maggioranza che vive la situazione più delicata. Cosa rischia?
“La Lega in questo momento è poco sotto il 9%. È molto meno di quello che ha preso alle scorse europee e alle politiche. E credo che l’ambiente politico abbia già riscontrato da tempo la perdita della Lega. Bisognerà vedere se scenderà ancora, ma dovremo aspettare l’esito elettorale. Se, come sembra, Forza Italia batterà la Lega, ci saranno dei problemi seri per la Lega e anche per Salvini. Staremo a vedere”.
Intende dire che verrà messa in dubbio la leadership di Salvini nella Lega?
“Potrebbe darsi, ma dopo le elezioni”.
Come valuta la posizione di Stati Uniti d’Europa, Azione e Verdi e Sinistra?
“Stati Uniti d’Europa supera il 4%. Ha avuto un successo superiore alle aspettative, nonostante una lieve diminuzione delle preferenze, che è fisiologica quando due partiti si uniscono”.
Per Libertà e Pace terra dignità, entrambi sotto il 4%, può cambiare qualcosa?
“La presenza di questi partiti è di testimonianza. Dimostreranno di aver ottenuto comunque una certa percentuale di voti e questo darà loro più forza nella politica italiana”.
Ilaria Salis e Roberto Vannacci influiranno in positivo o in negativo sulle percentuali di voto dei rispettivi partiti?
“Questo ancora non è chiaro. Salis è in una piccola lista, che difficilmente aumenterà i suoi voti. Vannacci potrebbe portare qualche voto alla Lega, ma anche allontanare gli elettori. Su questo al momento non ci sono studi chiari”.