Ilaria Salis, la maestra di Monza di 39 anni, è rinchiusa in carcere in Ungheria dal febbraio 2023. L’attivista antifascista e sostenitrice dei diritti sociali è stata accusata di aver aggredito due uomini, causando lesioni giudicate guaribili in 5 e 8 giorni. L’aggressione è avvenuta a Budapest alla vigilia dell’11 febbraio, durante il giorno dell’onore, una ricorrenza celebrata dai seguaci del nazismo di tutta Europa.
In esclusiva ai microfoni di Notizie.com, l’avvocato Mauro Straini, che insieme al collega Eugenio Losco difendono la Salis reclusa in Ungheria, ha espresso tutta la sua soddisfazione dopo essere venuto a conoscenza della decisione del tribunale ungherese di concederle i domiciliari a Budapest. “Siamo ancora in attesa di leggere le motivazioni del provvedimento”, commenta a caldo il legale, “che in ogni caso è l’accoglimento dell’appello contro il rigetto della richiesta dei domiciliari, presentata nell’udienza del 28 marzo scorso. Quindi possiamo suppore che le motivazioni consistano nella mancata condivisione dei motivi che erano stati posti alla base del rigetto, basato sul pericolo di fuga. Però ripeto, sono ancora in attesa di leggere il dettaglio delle motivazioni”.
Ancora nessun pagamento per la cauzione
Fino a questo momento non risulta essere stato pagato nulla per l’eventuale cauzione. “Non ancora, ma verrà comunque pagata una cauzione”, precisa ancora Straini, “infatti non è una liberazione agli arresti domiciliari senza ulteriori limitazioni, ci sarà infatti un braccialetto elettronico e il pagamento di una cauzione, che non possiamo sapere a quanto possa ammontare, fino a che non leggiamo il provvedimento. E soltanto dopo questo pagamento verrà dato seguito alla misura presa oggi. La notizia del passaggio ai domiciliari l’abbiamo saputa da poche ore, saranno eseguiti ovviamente in Ungheria, ma non vogliamo dare ulteriori indicazioni”. La 39enne attivista milanese è candidata alle prossime elezioni europee con Avs e probabilmente ora le cose potranno anche cambiare per quanto riguarda la sua candidatura. “Siamo certamente in contatto con l’ambasciata italiana in Ungheria per consentire a Ilaria di esercitare il suo diritto di volto”, dichiara ancora l’avvocato, “ovvio che a questo punto sarà più semplice organizzare la procedura di voto”.
Intervista a cura di Luigia Luciani