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Curiosità

Arte: scoperta incredibile su Michelangelo

Published by
Alessandro Righi

Un incredibile scoperta, ha lasciato a bocca aperta milioni di amanti dell’arte: ritrovato un vero e proprio tesoro del grande artista

Roma si è recentemente fatta teatro di una rivelazione che ha scosso il mondo dell’arte rinascimentale: la presentazione dei risultati di una ricerca durata oltre otto anni sul cosiddetto “Giudizio Universale di Ginevra”.

La Cappella Sistina -Ansa- Notizie.com

Quest’opera, perduta per più di un secolo, è stata attribuita a Michelangelo Buonarroti e rappresenta un esempio unico nel suo genere dell’utilizzo della tecnica a olio su tela da parte del maestro. La dottoressa Amel Olivares, con il supporto del monsignor José Manuel del Rio Carrasco, ha guidato lo studio che ha portato all’attribuzione dell’opera a Michelangelo.

Michelangelo e il collegamento con la Cappella Sistina

L’esame dettagliato ha rivelato che il dipinto, realizzato su una finissima tela di lino (96,52 x 81,28 cm), era stato donato dallo stesso Michelangelo al pittore Alessandro Allori.

Il volto di Michelangelo -Ansa- Notizie.com

Questo gesto non solo dimostra la stima reciproca tra i due artisti ma apre anche nuove prospettive sull’influenza diretta delle opere michelangiolesche sui contemporanei e successivi. Il “Giudizio Universale di Ginevra” si distingue per le evidenti somiglianze con l’affresco della Cappella Sistina. In particolare, la figura del Cristo giudice senza barba richiama direttamente l’iconografia sistina originariamente concepita da Michelangelo. Questa scoperta getta nuova luce sulla fedeltà stilistica e tematica tra le diverse opere dell’artista.

Oltre alla tecnica pittorica rivoluzionaria per il tempo – quella a olio su tela – il dipinto presenta caratteristiche peculiari come personaggi incompleti o solo abbozzati e angeli apteri (senza ali), dimostrando così la continua sperimentazione artistica di Michelangelo. La presenza inoltre di un autoritratto giovanile dell’artista aggiunge un ulteriore strato interpretativo all’opera.

La ricerca sul “Giudizio Universale di Ginevra” non si è limitata agli aspetti stilistici ed estetici ma ha incluso approfondite analisi scientifiche come la spettrofotometria e la riflettografia. Queste tecniche hanno permesso non solo di confermare l’autenticità dell’opera ma anche di comprendere meglio le metodologie lavorative del Rinascimento italiano.

Conservazione e Futuro dello Studio

Restaurata nel 2015 dal professor Antonio Casciani, oggi l’opera si conserva in ottime condizioni ed è pronta ad arricchire ulteriormente lo studio michelangiolesco grazie alle sue peculiarità tecniche ed espressive. La sua scoperta apre nuove porte alla comprensione della transizione artistica rinascimentale verso nuovi orizzonti pittorici.

In conclusione, il ritrovamento del “Giudizio Universale di Ginevra” segna un momento significativo nella storia dell’arte rinascimentale. Offrendoci uno sguardo più ampio sulla versatilità tecnica e tematica di Michelangelo Buonarroti, questa opera promette ancora molte sorprese agli studiosi d’arte in tutto il mondo.

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Alessandro Righi