In Veneto alle ultime politiche, un elettore su tre votò Fratelli d’Italia, pensiamo a consolidare questo di dato… E quindi legittimamente pensiamo anche di dover mettere sul piatto la possibilità di guidare questa regione. E’ la volontà di chi vive in Veneto, non solo di Giorgia Meloni”. A dirlo a Notizie.com il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo
Italia, nazione in perenne campagna elettorale. Tra meno di un mese il voto per le europee, ma sullo sfondo non ci ci si dimentica neanche per un attimo di una serie di partite che si stanno per giocare o che dovranno essere giocate il prossimo anno.
Stiamo chiaramente parlando delle elezioni per determinare i prossimi presidenti di regioni. La pietra tombale posata da Salvini sul terzo mandato e quella frase “Di nomi per il dopo Zaia ne ho 10”, ha riacceso le polveri dentro la Lega è vero, ma nello stesso tempo il rumore di quelle dichiarazioni ha scosso l’orgoglio anche degli alleati di coalizione al governo, quello di Fratelli d’Italia su tutti, mentre il vicepremier e ministro degli Esteri nonchè segretario di Forza Italia Antonio Tajani Antonio Tajani ha già dato il suo endorsement al plenipotenziario Flavio Tosi.
E il Pd? Spera in un’ implosione del centrodestra, per avere una reale possibilità di vittoria. Insomma, magari sarà troppo presto per determinare nomi e profili da mettere in campo, eppure in un articolo pubblicato questa mattina sul quotidiano La Stampa ci si domandava in maniera retorica, se e quante regioni il partito della premier Giorgia Meloni, voglia conquistare. Notizie.com ha rivolto questa domanda al senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, coordinatore in Veneto del partito, che in tanti vorrebbero o vedrebbero come uno dei nomi più gettonati per la corsa alla guida della regione dopo Luca Zaia. Contattiamo De Carlo di buon mattino al telefono, ed ecco cosa ci dice. “Con grande tranquillità voglio riportare l’attenzione, e anche la concentrazione di tutti, sulle scadenze elettorali a brevissimo termine. Una classe dirigente matura, come quella di Fratelli d’Italia, fa questo: guarda all’esito delle elezioni europee. Dobbiamo agire così anche nel rispetto degli enti locali impegnati al voto dei prossimi 8 e 9 giugno”.
La risposta del senatore De Carlo è perfettamente in linea con l’atteggiamento richiesto dal momento: allontanare il calice della corsa alle prossime regionali, tenere alto l’obiettivo principe del suo partito, senza però dare la sensazione che la cosa non interessi a Fratelli d’Italia. Anzi…“In Veneto si voterà alla fine del 2025, dunque distogliere le energie dal prossimo e imminente appuntamento elettorale sarebbe sbagliato. Mancano 500 giorno alle regionali in Veneto, e il nostro elettorale si aspetta che nel frattempo continuiamo a governare bene. Il partito di cui sono anche coordinatore regionale non ha bisogno mica di migliorare “il proprio biglietto da visita”, per intenderci, non puntiamo alla capitalizzazione del voto rispetto alle ultime politiche. Siamo però consapevoli di aver fatto bene nei territori. Io credo che la miccia sia riesplosa, che il dibattito sulle regionali si sia riacceso, dopo quelle parole di Salvini di qualche giorno fa al raduno degli Alpini…Quindi parlare di nomi e candidature lo reputo sin troppo prematuro. Si fa il mio nome per il Veneto? Sono il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, è evidente che accada questo, è un fatto istituzionale!”
Prosegue nella nostra chiacchierata al telefono De Carlo, “Sono estremamente realista come uomo e come politico. In Veneto un elettore alle ultime politiche su tre votò Fratelli d’Italia, pensiamo a consolidare questo di dato e quindi legittimamente pensiamo anche di dover mettere sul piatto la possibilità di guidare questa regione. E’ la volontà di chi vive in Veneto, non solo di Giorgia Meloni. Alle ultime politiche abbiamo raggiunto il 32.4% , speriamo di poter ribadire alle europee che FdI sia ancora il primo partito. Ma una cosa gliela voglio dire e voglio che la scriva: il nostro obiettivo resta sempre lo stesso, essere alternativi alla sinistra e ottenere un risultato migliore della coalizione avversaria”.