Ufficializzato il mancato confronto tv tra Meloni e Schlein a Porta a Porta, il conduttore: “Nessuna vittoria per la democrazia, è il contrario”
Un blocco che ha sorpreso tutti. Lo stop dell’Agcom sul confronto tv tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein a Porta a porta fa arrabbiare il giornalista che doveva condurlo e che l’ha portato avanti per settimane, tanto da sollevare dubbi sulle proteste di Giuseppe Conte e di Michele Santoro. Anzi secondo il famoso conduttore storico della Rai parla di un’occasione storica persa anche perché il faccia a faccia tra il presidente del consiglio e il capo dell’opposizione, soprattutto perché sono due donne e non era mai accaduto. Vespa smonta ogni cosa e parla addirittura di “di gravi pericoli per la libertà di stampa“. Di sicuro non si aspettava che alla fine andasse in questo modo: “Sinceramente non me l’aspettavo, ma solo perché ho peccato di ingenuità soprattutto perché c’era un precedente che mi riguardava, ovvero il mancato confronto tra Letta e Meloni nel 2022“.
Il giornalista non è deluso per quello che sta accadendo ed successo, anche perché sottolinea che “non è una vittoria della democrazia quando s’impedisce a una premier di confrontarsi con la leader dell’opposizione”. Il CorSera però obietta sull’osservazione di Bruno Vespa e ricorda al giornalista che non si sta parlando di un sistema maggioritario, quindi un confronto tra due leader quando in realtà ce ne sono tanti altri non sembra molto idoneo e giusto, ma il giornalista puntualizza: “Letta e Meloni fu impedito quando era misto. Il problema è un altro, ovvero che la legge sulla par condicio ormai non ha senso e nessuna forza politica è stata in grado di modificare“.
La decisione che ha portato l’Agcom ha decidere di non fare il confronto e dando la possibilità di decidere ai partita secondo Vespa non ha senso e lo spiega in un ragionamento che, in effetti, non appare sbagliato e anzi è logico: “I partiti che erano favorevoli al confronto erano quattro e rappresentavano il 63,32% in Parlamento. Per l’Agcom avrebbero dovuto essere almeno cinque. In quel caso il duello sarebbe passato anche se quei partiti avessero rappresentato, che so, il 30%. Secondo lei, ha senso?“.
Il giornalista Bruno Vespa dà la sua interpretazione del momento attuale e di quello che sta accadendo, riportando anche un pensiero che aveva espresso l’ex direttore di Rai 1 Mauro Mazza a Notizie.com e lo riafferma, facendolo suo, anche perché per il conduttore non ci sono dubbi su quello che sta succedendo: “La questione è che la legge sulla par condicio fu introdotta per impedire a Berlusconi premier di esercitare il suo strapotere sulle tv. Oggi non ha più senso“.