Carabinieri Tpc restituiscono uno storico pezzo che è stato scoperto essere rubato ben ventuno anni fa in Italia. Di cosa si tratta.
Un ritrovamento significativo ed importante, quello che è stato messo in atto dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale.
Una preziosa mattonella in ceramica raffigurante “San Francesco in preghiera davanti alla croce” è stata recentemente restituita agli eredi del legittimo proprietario, scomparso nel 2009. Questo manufatto era stato oggetto di furto nel novembre del 2003 in una abitazione di Todi. I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) di Perugia hanno condotto le indagini che hanno portato al felice epilogo.
Il furto e il contesto
Il furto si era verificato tra il 14 e il 22 novembre del 2003, quando ignoti malviventi avevano preso di mira l’abitazione, utilizzata dai proprietari come seconda casa. Approfittando dell’assenza prolungata dei proprietari, i ladri erano riusciti a introdursi nell’immobile asportando numerosi beni e suppellettili di varia natura, tra cui componenti d’arredo ottocenteschi e opere d’arte settecentesche.
La maiolica votiva è stata individuata durante un controllo amministrativo effettuato dai “Carabinieri dell’Arte” in un negozio di antichità situato nell’hinterland perugino. Il manufatto era esposto per la vendita assieme ad altri oggetti d’antiquariato. La particolare natura devozionale dell’oggetto ha immediatamente attirato l’attenzione dei Carabinieri, sollecitando ulteriori approfondimenti.
La descrizione dell’ex voto
Gli esperti hanno descritto l’ex voto come un manufatto di recente fattura, probabilmente realizzato nei primi anni del ‘900 dipingendo una antica pianella da pavimento. Nonostante non sia considerato di particolare pregio artistico e tecnico, rappresenta comunque un elemento significativo dal punto di vista devozionale. La scena rappresentata mostra un frate – probabilmente San Francesco – in preghiera davanti al Crocifisso su uno sfondo campestre.
Nonostante il valore venale relativamente modesto dell’ex voto, come sottolineato dagli esperti che lo hanno esaminato, il suo recupero rappresenta molto più che la semplice restituzione di un bene materiale agli eredi del legittimo proprietario. Si tratta della riconquista di un pezzo della storia familiare e della memoria collettiva che si credeva perduto.
Questo episodio evidenzia ancora una volta l’impegno costante dei Carabinieri Tpc nella tutela del patrimonio culturale italiano contro i furti d’arte e gli scavi clandestini. Grazie alla loro “indelebile memoria”, costituita da una preziosa banca dati aggiornata costantemente con informazioni sui beni culturali rubati o dispersi sul territorio nazionale ed internazionale, è possibile sperare nel recupero delle opere sottratte all’affetto dei loro legittimi proprietari e alla fruizione pubblica.