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Curiosità

Vocabolario Treccani: l’italiano dice addio ad alcuni vocaboli di uso comune

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Alessandro Righi

Dopo anni di “onesto servizio”, l’italiano dice addio ad alcuni vocaboli di uso comune e l’abbandono di alcuni di essi lascia un po interdetti

Nel panorama linguistico italiano, specie per quel che riguarda la politica, si assiste a un’evoluzione continua e significativa sia dei termini che dei vocaboli utilizzati.

Vocabolario italiano – Ansa- Notizie.com

Michele A. Cortellazzo, nel suo libro “La Lingua della neopolitica. Come parlano i leader”, edito da Treccani, traccia un percorso che dal “politichese” passa attraverso il “gentese” fino ad arrivare al più recente “socialese”. Questa metamorfosi riflette non solo i cambiamenti nella società ma anche nelle strategie di comunicazione dei leader politici.

Italiano: addio al Politichese e al Gentese

Fino agli anni ’90, il linguaggio politico era dominato dal cosiddetto “politichese”, caratterizzato da una certa incomprensibilità ma allo stesso tempo dotato di un fascino particolare.

Vocabolario italiano treccani -Ansa- Notizie.com

I politici dell’epoca puntavano su una superiorità linguistica per attrarre voti. Con la fine della Prima Repubblica, si è assistito a un cambio di paradigma: l’introduzione del “gentese”, ovvero la lingua della gente comune. Questo cambiamento ha segnato l’avvicinamento dei nuovi politici al linguaggio e alle esigenze del popolo.

Oggi, secondo Cortellazzo, viviamo nell’era del “socialese”, spinto soprattutto dall’utilizzo massivo dei social media. Questo nuovo modo di comunicare è caratterizzato dall’hate speech, l’utilizzo di insulti e stereotipi negativi verso gli avversari politici. Nonostante ciò, termini appartenenti al vecchio “politichese” come “esternalizzazione” continuano a essere utilizzati frequentemente dimostrando che il passato non è mai completamente superato.

Il libro offre anche uno sguardo approfondito sul lessico attuale utilizzato dai principali partiti italiani. Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni prediligono un lessico valoriale con parole come “coerenza” e “orgoglio”. Il Movimento 5 Stelle si distingue per una tendenza alla volgarità eloquente mentre la Lega sembra soffrire di una bulimia comunicativa con termini quali “europirla” o “ruspa”. Anche Matteo Renzi viene citato come abile diffusore di neologismi come “rottamazione”.

Il testo affronta inoltre l’impatto della pandemia da Covid-19 sul linguaggio politico italiano con il ritorno in voga di burocraticismi (“blindare”, “congiunti”) e l’introduzione massiccia di anglismi (“lockdown”, “green pass”). Queste scelte linguistiche riflettono le sfide senza precedenti affrontate dalla società italiana durante la crisi sanitaria.

Un Omaggio a Sergio Mattarella

Cortellazzo conclude con un omaggio affettuoso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando un aneddoto umano che lo ha visto protagonista durante l’emergenza sanitaria: una conversazione fuorionda riguardante un ciuffetto fuori posto che ha toccato il cuore degli italiani più delle formali comunicazioni istituzionali.

In conclusione, il libro “La Lingua della neopolitica” offre uno spaccato dettagliato su come è cambiata la comunicazione nel mondo politico italiano negli ultimi decenni evidenziando le sfide future in questo ambito sempre più influenzato dai social media e dalle esigenze immediate dell’elettorato.

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Alessandro Righi