“Mia figlia è all’opposizione per chi dovremmo fare campagna elettorale, per Tajani?”. Così Roberto Salis, padre di Ilaria, detenuta in Ungheria e candidata per Avs alle Europee, commenta quanto detto dal vicepremier Antonio Tajani che ha criticato le dichiarazioni dell’uomo sostenendo faccia campagna elettorale contro il governo
Meno di tre settimane al voto delle europee, e la campagna elettorale si infiamma. Gli avversari politici parlano in maniera netta e diretta al proprio bacino di votanti, lo fanno tutti i candidati.
E tra questi c’è pure il vicepremier e ministro degli Esteri nonchè segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, “Abbiamo seguito tutti gli italiani, i risultati che abbiamo ottenuto sono sempre stati molto positivi, abbiamo riportato in Italia Alessia Piperno, che era nelle carceri dei Pasdaran, abbiamo riportato un’intera famiglia che era nelle mani dei terroristi in Mali, è rientrato Chico Forti, Salis ha avuto gli arresti domiciliari. Ovviamente, essendoci stata una politicizzazione, è chiaro che per il governo era più difficile ottenere risultati, ma li abbiamo ottenuti lo stesso”. Così Tajani a ‘Il rosso e il nero’ su Rai Radio 1. “Noi abbiamo fatto per lei quello che facciamo per tutti i cittadini italiani nel mondo”, ha aggiunto, “bisogna dire la verità altrimenti si dicono menzogne, io dico la verità, ci sono date giorni e ore e tutto ciò che ha fatto l’ambasciata e consolato per Salis è documentato”.
Parole pronunciate, per la verità, non per la prima volta del titolare della Farnesina, ma che ovviamente non sono restate troppo tempo prive di replica, complice una conferenza stampa alla quale stamane ha partecipato a Roma, Roberto Salis, padre di Ilaria. ‘‘Mia figlia ringrazia l’ambasciata perché c’è una persona che si sta facendo in quattro per aiutarla nel day by day. Poi c’è un lavoro che andrebbe fatto a livello più alto che dovrebbe essere l’interazione con i genitori”. “Mia figlia è all’opposizione per chi dovremmo fare campagna elettorale, per Tajani?”, ha aggiunto ancora Roberto Salis, che poi è entrato nei dettagli della vicenda giudiziaria che vede protagonista la figlia, in attesa del trasferimento agli arresti domiciliari “non abbiamo ancora evidenze. Oggi purtroppo è festa in Ungheria per cui non sappiamo se la banca ha ricevuto il bonifico della cauzione o meno, stiamo aspettando questi ultimi dettagli e sui tempi non c’è ancora certezza”.
“Abbiamo avuto una bellissima notizia il 15 maggio, peraltro inattesa, quella dei domiciliari. L’unica cosa che è cambiata rispetto a prima di quella data, quando avevamo fatto analoghe richieste di domiciliari, è stata proprio la candidatura di Ilaria alle elezioni europee. Ma i domiciliari in Ungheria non sono la liberazione di Ilaria. Lei è ancora sotto processo e l’unico modo che esiste per fargli avere un processo giusto è l’elezione di Ilaria. Se ciò non avvenisse potrebbe essere condannata con una pena tra gli 11 e i 24 anni che equivalgono a circa 100 anni di domiciliari. Ci sono pochi dubbi su cosa fare alle prossime elezioni”, ha concluso Roberto Salis.