I tassisti incrociano le braccia domani, martedì 21 maggio, contro la deregolamentazione del settore.
Lo sciopero comincerà alle 8 e durerà fino alle 22. A Roma si terrà una manifestazione organizzata in piazza San Silvestro dalle 11 alle 17. I sindacati coinvolti sono Fast-Confsal taxi, Satam, Tam, Usb-taxi, Unica-Filt Cgil, Claai, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Orsa-taxi, Ugl-taxi, Federtaxi-Cisal, Sitan Atn, Unione Artigiani.
Nel corso dello sciopero sarà garantito il servizio per le fasce deboli e le fasce orarie che vanno dalle 22 alle 2 del mattino e dalle 4 alle 8 del mattino.
Le richieste al governo sono quelle di scrivere i decreti attuativi sulla legge 4 del settore e la contrarietà all’aumento delle licenze. “Aspettavamo dei decreti attuativi e dobbiamo riconoscere al governo che finalmente ha deciso di lavorarci. Ma pare che si vada semplicemente ad acquisire una situazione in cui, di fatto, non sono ben delimitati i perimetri di azione dei servizi taxi ed Ncc, come peraltro richiede la Corte Costituzionale”. Così, ai nostri microfoni, Claudio Giudici, presidente nazionale Uritaxi: “Aspettiamo decreti attuativi da cinque anni e se devono esser fatti per regolarizzare uno stato di abusivismo dilagante, è contro la normativa primaria. Si stanno aprendo le porte a una serie di ricorsi da parte nostra o degli Ncc: suppongo da entrambi”.
I sindacati invitano tutti gli operatori ad aderire per salvaguardare il settore dalle multinazionali e dagli algoritmi. “Bisogna che il regolatore pubblico capisca che i servizi Ncc e taxi, se si sovrappongono, comporteranno la sparizione del servizio pubblico a tariffa amministrata – spiega Giudici – Non possiamo consentire che venga svolto lo stesso lavoro dei taxi da altri soggetti che non hanno le stesse regole a cui sottostare. La tariffa amministrata, l’obbligo di prestazione e di turno del servizio – se gravano sui taxi e non sugli Ncc – istituzionalizzano la concorrenza sleale. E gli Ncc saranno usati dalle multinazionali a sfavore dei taxi”.
Il servizio taxi, aggiunge il presidente nazionale Uritaxi, offre tecnologie gratuite ai clienti, che gli altri operatori fanno pagare: “È un paradosso. Stanno sfavorendo le tecnologie che noi offriamo gratis da oltre 50 anni: l’infrastruttura telefonica le tecnologie di messaggistica e le app dei tassisti. Il servizio delle multinazionali, che funziona solo tramite app – quindi è accessibile solo alla clientela digitalizzata – non ha obblighi di sorta e può speculare sulla tariffa amministrata dei taxi e la libera tariffa degli Ncc. Quindi scioperiamo sia per tutelare gli operatori del settore sia gli utenti. Le regole devono essere uguali per chi fa lo stesso lavoro. Non è possibile che noi tassisti dobbiamo seguire delle regole a garanzia degli utenti e gli altri no: è una forma di concorrenza sleale”.