Il critico d’arte e politico Vittorio Sgarbi si esprime sulla politica, sulla cultura e sugli studenti pro Palestina.
In una recente intervista a La Verità, Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e candidato alle prossime elezioni europee, ha discusso apertamente di censura, cultura e attualità politica. Sgarbi denuncia il divieto impostogli di parlare di Michelangelo al Salone del Libro di Torino a causa della sua candidatura, ribadisce l’importanza della cultura per l’Europa e critica duramente gli studenti pro Palestina.
Trentadue anni in Politica, giornalista, curatore di mostre e docente universitario. A volte ritornano. Nonostante le recenti dimissioni da sottosegretario ai Beni Culturali, dovute alle inchieste giudiziarie e ai conflitti di interesse segnalati dall’Agcom, Vittorio Sgarbi fa il suo ritorno sulla scena politica. Questa volta, Sgarbi si presenta come candidato di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni europee di giugno.
Vittorio Sgarbi, conosciuto per la sua schiettezza e la sua vasta conoscenza del patrimonio artistico italiano. Sgarbi è stato recentemente al centro di una polemica riguardante la censura. Invitato a parlare al Salone del Libro di Torino, Sgarbi si è visto impedire di discutere di Michelangelo a causa della sua candidatura alle elezioni europee. “Chi piange la censura vuole imporre agli altri il pensiero unico”, afferma deciso. Secondo Sgarbi, la sua esclusione è un chiaro segno di intolleranza verso le opinioni divergenti e una minaccia alla libertà di espressione.
Per Sgarbi, la cultura rappresenta il cuore pulsante dell’Europa. “La ragione prima è difendere la cultura. Ho sempre sostenuto che l’Europa si costruisce sostenendo la cultura”, dichiarato. In un’epoca in cui il valore dell’arte e della storia rischia di essere trascurato, Sgarbi vede nella promozione culturale la chiave per un’Europa più forte e coesa.
Non mancano le critiche agli studenti che hanno manifestato in favore della causa palestinese. “Gli studenti pro Palestina? Ignoranti”, commenta Sgarbi, mostrando poco apprezzamento per le loro posizioni politiche, che considera frutto di una scarsa conoscenza dei fatti storici e geopolitici.
A chi propone di creare un liceo “Made in Italy” per promuovere l’eccellenza nazionale, Sgarbi risponde con la sua consueta vena polemica: “Il liceo dell’Italia già c’è ed è il classico”. Per Sgarbi, infatti, il liceo classico rappresenta la vera essenza della cultura italiana. Un istituto che forma i giovani attraverso lo studio approfondito delle lingue classiche, della filosofia e delle arti. Un liceo che offre gli strumenti per comprendere e apprezzare il patrimonio culturale nazionale e europeo.
In conclusione, le parole di Vittorio Sgarbi risuonano come un richiamo alla difesa della cultura e della libertà di espressione. In un contesto politico e sociale sempre più polarizzato e sulla Premier: “La Meloni rappresenta il popolo conservatore che per anni votò la Dc, in quel campo largo c’è posto per me”.