Il Canada lancia un monito importante al mondo intero, su quelli che sono i rischi legati a TikTok: “Il governo cinese ha tutti i vostri dati”
In un mondo sempre più digitalizzato, le preoccupazioni per la sicurezza dei dati personali si fanno sempre più pressanti. Recentemente, il Canada ha sollevato nuove preoccupazioni riguardo l’app di condivisione video TikTok, molto popolare tra i giovani e non solo.
L’agenzia di sicurezza canadese sta lanciando un campanello d’allarme sui potenziali rischi legati all’uso dell’applicazione, sottolineando come i dati degli utenti possano finire nelle mani del governo cinese. David Vigneault, direttore del Servizio Canadese di Intelligence per la Sicurezza (CSIS), in una recente intervista rilasciata a CBC News, ha messo in luce la strategia adottata dal governo cinese per acquisire informazioni personali su scala globale.
Secondo Vigneault, attraverso l’utilizzo di analisi di big data e il supporto di potenti data center, la Cina sarebbe in grado di elaborare enormi quantità di dati personali raccolti da varie fonti, inclusa TikTok. Questa pratica solleva notevoli preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza delle informazioni degli utenti.
La questione della sicurezza dei dati, non è nuova e ha già visto gli Stati Uniti prendere posizioni decise al riguardo. Ad aprile, il Congresso americano ha approvato una legge che impone a TikTok di separarsi dalla sua società madre ByteDance, con sede a Pechino, pena il divieto dell’app sul territorio statunitense. Questa mossa riflette le crescenti tensioni tra Washington e Pechino sul fronte della cybersicurezza e della protezione dei dati personali.
Di fronte alle accuse e ai tentativi di regolamentazione più stringenti da parte dei governi occidentali, TikTok non è rimasta a guardare. L’azienda ha infatti citato in giudizio il governo degli Stati Uniti, contestando l’incostituzionalità del divieto proposto. Inoltre, TikTok sostiene che i suoi dipendenti in Cina non abbiano accesso ai dati degli utenti statunitensi ed europei grazie all’avvio dei progetti Project Texas e Project Clover; due importantissime iniziative volte a segregare tali informazioni dal controllo cinese.
Nonostante queste misure precauzionali adottate da TikTok – inclusa la partnership con Oracle per ospitare i dati statunitensi su infrastrutture cloud protette – permangono dubbi sull’effettiva separazione dei dati dalla Cina. Un recente rapporto pubblicato da Fortune suggerisce che questi sforzi potrebbero essere stati solo superficialmente efficaci.
Danielle Morgan, portavoce dell’azienda social media asiatica negli USA , ribatte alle accuse dicendo: “Queste affermazioni non sono supportate da prove concrete”. La Morgan poi aggiunge: “TikTok non ha mai condiviso i dati degli utenti canadesi con il governo cinese né lo farebbe se ne fosse richiesto”.
La situazione attuale pone quindi interrogativi cruciali sulla gestione della privacy online e sui meccanismi internazionali necessari per garantire la sicurezza delle informazioni personali nell’era digitale.