Il social X, ex Twitter, fa boom di interazioni per la domanda di Elon Musk. Dietro il profilo però non c’è lui, gli utenti si scatenano.
In un mondo dove i social media sono parte integrante della nostra quotidianità, il recente cambio di nome di uno dei più popolari tra questi, da Twitter a X, ha sollevato un polverone non indifferente. Una semplice domanda posta da un profilo ha infatti scatenato un dibattito acceso e particolarmente sentito.
“Siate sinceri, lo chiamate ancora Twitter o X?”. La risposta degli utenti sulla pagina di Elon Musk-Parody non si è fatta attendere. Con oltre 47 milioni di visualizzazioni in soli due giorni, il sondaggio allegato alla domanda ha visto una schiacciante maggioranza esprimersi a favore del vecchio nome. Il 94,8% degli utenti ha infatti dichiarato di continuare a chiamarlo Twitter, contro un misero 5,2% che si è adeguato alla nuova nomenclatura. Questo risultato sottolinea come la nostalgia per l’uccellino blu sia ancora molto forte tra gli utenti della piattaforma.
La nostalgia vince
Tra i commenti al post spicca quello dell’influencer MrBeast che pone l’accento su una questione pratica: come definire ciò che prima veniva chiamato “tweet”? La sua osservazione evidenzia una problematica reale legata al cambio di nome: se prima era immediatamente chiaro a quale piattaforma ci si riferisse dicendo “ho twittato”, ora la situazione sembra essere diventata più confusa. Nonostante la replica ironica del profilo-parodia di Musk che suggerisce l’uso della frase “ho postato qualcosa su X”, molti sembrano non essere pronti ad abbandonare il vecchio termine.
Il dibattito ha assunto toni via via più ironici e creativi. Tra le varie proposte emerse per risolvere questa disputa semi-seria c’è quella del Tiktoker JewelyBlue che suggerisce una crasi tra i due nomi: Twix. Un modo dolce e giocoso per cercare una sintesi tra passato e presente della piattaforma.
Questo episodio dimostra quanto i social media siano diventati elementi fissi nella vita delle persone e quanto cambiamenti apparentemente superficiali come un cambio di nome possano suscitare reazioni emotive intense. Allo stesso tempo mette in luce la difficoltà nel modificare abitudini consolidate all’interno della cultura digitale contemporanea.
E mentre il dibattito sul nome continua a infiammare gli animi online, resta evidente che per moltissimi utenti il cuore batte ancora forte per quel piccolo uccellino blu che ha rivoluzionato il modo in cui comunichiamo online. Che si decida poi di chiamarlo Twitter o X, quello che conta davvero sono le connessioni umane e le conversazioni che questi strumentali digitali permettono ogni giorno.