Il presidente della Puglia, dopo essere stato al centro di polemiche, si toglie qualche sassolina dalla scarpa: “Ottimo che Chico sconti la pena in Italia, ma c’è una sentenza e va rispettata”
Il ritorno di Chico Forti in Italia sta creando ancora polemica e non placa a fermarsi. Tutt’altro. L’ultimo in ordine di tempo ad attaccare quanto sta accadendo è il presidente della Puglia Emiliano che non nasconde parecchio fastidio per quella che è stata accoglienza riservata dal Governo a un detenuto, con lo Stato e la giustizia italiana e che ha recepito e accettato la sentenza americana, quindi si sta parlando di un uomo che ha ucciso una persona e “non si può trasformare questa buona notizia in un’accoglienza trionfale a livello di un capo di Stato o un eroe della Repubblica“. Questo per il presidente pugliese è una cosa assurda.
Per il Governatore della Puglia quanto è accaduto nell’ultimo fine settimana è stata un’esagerazione, anche per quello che è “il nostro sistema giudiziario” e aggiunge il presidente che, riguardo a Chico Forti, si tratta di una persona “condannata per omicidio che, secondo la sentenza, riconosciuta dall’Italia, costituisce la vendetta contro una persona che voleva evitare che il padre fosse truffato. E quindi c’è una vittima e una famiglia da rispettare”. Una situazione diversa, ad esempio, che non stata fatta per Ilaria Salis, e questo è un paragone che non si non fare, anche se Emiliano su questo non vuole sbilanciarsi: “Non sono informato su come si è mosso il governo sulla situazione della cittadina italiana in Ungheria, posso dire solo che è inaccettabile che un Paese della Comunità europea abbia una legge che preveda che l’imputato debba sempre comparire libero nella persona…”
“Chi è innocente non può avere paura di trojan o intercettazioni”
Il presidente Emiliano vorrebbe dire tante cose, anche dopo l’incontro che ha avuto con la presidente dell’Antimafia Chiara Colosimo, ma non lo fa, non chiede sovrapposizioni, ma ci tiene a precisare due aspetti: “Tutte le persone innocenti non temono intercettazioni o trojan, che li possono salvare da un’accusa…”.
Prima di chiudere, il Governatore della Puglia ci tiene a chiudere l’argomento su Chico Forti, dando però un’altra e ulteriore pizzicata a Meloni su quanto è accaduto con il rientro del detenuto italiano, sul quale non ha nulla da dire anzi, esprime la gioia per il fatto che “possa scontare la pena in Italia“, ma allo stesso tempo aggiunge che “questo gesto della premier offende la cultura largamente giustizialista tipica di FdI, partito post autoritario formato da persone che si lamentano che la polizia arresta e i giudici scarcerano“.