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Stato palestinese, Vichi (UAII) a Notizie.com: “Azione di Norvegia, Spagna e Irlanda è un premio al terrorismo”

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Giovanna Sorrentino

Spagna, Norvegia e Irlanda riconosceranno lo Stato palestinese il prossimo 28 maggio. Lo hanno annunciato i premier Sanchez, Gahr e Harris. 

Le relazioni diplomatiche hanno preso ufficialmente il via, dopo che a marzo Spagna e Irlanda, insieme con Malta e Slovenia, avevano ribadito la necessità che la Palestina venisse riconosciuta come Stato.

Ne abbiamo parlato con Celeste Vichi, presidente dell’Unione delle associazioni Italia Israele.

Celeste Vichi (Ansa Foto) – notizie.com

Presidente, cosa ne pensa?
È un problema complesso e ci sono aspetti che non tornano. Il riconoscimento in sé non crea uno Stato e ne constata l’esistenza. Esistono degli aspetti giuridici da considerare. Innanzitutto, deve esercitare un potere sul territorio. Su Gaza non è mai esistito uno Stato palestinese. C’è Hamas, un’organizzazione terroristica che controlla il territorio. Non esiste il riconoscimento nemmeno in Cisgiordania, Giudea e Samaria, dove l’autorità palestinese è presente solo a Ramallah, ma non ha il controllo di Nablus, che è a pochi chilometri. Dunque, manca il requisito territoriale. Inoltre, l’Onu ha cercato di riconoscere nuovi Paesi quando essi si allineassero ai principi generali di tutela del diritto umano e internazionale. E anche in questo caso non è così. Hamas non ha mai ratificato una convenzione di tutela dei diritti umani. Gaza ha aderito alla Corte internazionale penale, ma avrebbe prima dovuto aderire al trattato di Roma, che non ha mai sottoscritto: non ci sono le basi giuridiche. Questa azione di Irlanda, Norvegia e Spagna ha un valore politico, ma non giuridico e premia i terroristi di Hamas. È un riconoscimento politico di Hamas ed è molto grave”.

I rifugiati che cercano di rientrare a Gaza (Ansa Notizie.com)

La soluzione due popoli due Stati sarebbe attuabile con un interlocutore che non sia Hamas?
Con un governo diverso, certamente. Ma l’interlocutore politico per applicare questa soluzione non c’è. E questo riconoscimento che non ha un valore giuridico e internazionale è un’azione politica che rende possibile a dei terroristi di sedersi al tavolo delle trattative. Inoltre tutto dimenticano gli Accordi di Oslo del ’93, che stabiliscono che qualsiasi riconoscimento dello Stato palestinese debba passare attraverso un accordo con Israele. I palestinesi hanno avuto molte possibilità di avere il loro Stato, nel ’93 e nel 2009. Hanno sempre risposto di no. Israele si è ritirato da Gaza nel 2005. Da allora ha preso il potere Hamas che, fino al 2023 avrebbe potuto trasformare Gaza in uno Stato autonomo, libero e democratico, invece l’ha trasformata in una piattaforma per distruggere Israele. Due popoli due stati, è possibile, certo, la non con un’organizzazione terroristica come interlocutore politico. Quello di Norvegia, Spagna e Irlanda è stato uno smacco incredibile: è come riconoscere il terrorismo come un interlocutore credibile”.

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Giovanna Sorrentino