I dipendenti italiani riconoscono sempre più il diritto al buono pasto. Una ricerca ne conferma l’importanza.
La percezione del buono pasto come un vero e proprio “diritto” da parte dei dipendenti è in costante crescita. Questa la conclusione principale emersa dalla ricerca “L’impatto sociale ed economico dei buoni pasto”, promossa da Anseb in collaborazione con Altis Graduate School of Sustainable Management dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e presentata a Milano.
Il buono pasto si conferma uno degli strumenti più efficaci all’interno delle politiche di welfare aziendale, dimostrando la sua utilità per i lavoratori di ogni livello, dalle piccole-medie imprese fino ai grandi gruppi. Matteo Orlandini, presidente Anseb, sottolinea come l’eventuale aumento dell’importo detassato fino a 10 euro rappresenterebbe un sostegno significativo contro l’inflazione e un adeguamento necessario al costo della pausa pranzo.
Il ruolo dei Buoni Pasto
Marco Grazzi evidenzia come la stagnazione dei redditi da lavoro, unita all’aumento dei prezzi seguito alla pandemia – particolarmente nel settore alimentare – abbia compresso il potere d’acquisto delle famiglie italiane. In questo contesto difficile, i buoni pasti emergono come uno strumento capace di incrementare la disponibilità economica per il consumo alimentare.
Luca Pesenti riporta una soddisfazione significativa tra gli utilizzatori dei buoni pasti, che li vedono come una componente importante della loro “total compensation”. Questi benefit risultano essenziali soprattutto in periodi di moderazione salariale per migliorare il potere d’acquisto delle famiglie. Gli esercenti apprezzano particolarmente i buoni pasti nelle aree non metropolitane e nel Centro-Sud Italia, dove lo strumento ha un impatto positivo anche dal punto di vista economico.
Le aziende che fanno parte dell’Anseb hanno registrato una profittabilità in aumento negli ultimi dieci anni. Il buono pasto si rivela essere uno strumento flessibile ed efficace anche dal punto di vista della distribuzione del valore prodotto tra i dipendenti.
La ricerca mostra che i buoni pasti coprono tra il 50% e l’80% del costo medio di un pranzetto per il 66% degli intervistati. La soddisfazione è alta soprattutto tra gli under 35, le donne, gli operai e i residenti del Centro Italia. Dal punto di vista degli esercenti, invece, prevale la percezione del buono pastio come servizio utile a incrementare la clientela; card ed app sono viste positivamente ma con alcune riserve legate alla gestione tecnica.
Sia dal punto di vista dei lavoratori che degli esercenti coinvolti nell’utilizzo quotidiano dei buoni pastio emerge una visione largamente positiva dello strumentо. Questо conferma l’impatto sociale ed economicо rilevante che questi possono avere nella vita quotidiana delle persone и nell’economia locale.