Un report recente in materia ambientale comincia seriamente a preoccupare gli esperti: secondo Legambiente non c’è da stare tranquilli
In Italia la biodiversità è sotto assedio. Tra i principali nemici figurano la crisi climatica, l’inquinamento, le catture accidentali e le azioni antropiche.
A lanciare l’allarme è Legambiente nel suo ultimo report “Biodiversità a rischio 2024”, che mette in evidenza come particolarmente preoccupante lo stato di salute dell’avifauna e degli anfibi nel Paese.
Ambiente: tra estinzione e minacce l’Avifauna è in declino
Il Fratino, simbolo della battaglia per la conservazione delle specie a rischio in Italia, ha visto un drastico calo della sua presenza sulle spiagge italiane, con una diminuzione superiore al 50% negli ultimi dieci anni.
Questo declino è attribuito principalmente alla pulizia meccanica delle spiagge e all’aumento dei predatori naturali. Altre specie come la berta maggiore e minore e il gabbiano corso soffrono a causa del depauperamento degli stock ittici e del bycatch. La situazione richiede un’attenzione immediata per evitare conseguenze irreversibili sulla biodiversità italiana.
Gli anfibi rappresentano la classe di vertebrati più minacciata a livello mondiale. In Italia, specie come la salamandra di Aurora nelle Prealpi Vicentine o il geotritone del Monte Albo in Sardegna sono esempi emblematici della vulnerabilità degli anfibi alle pratiche umane dannose e alla degradazione ambientale. Il report evidenzia l’urgenza di interventi mirati per proteggere questi indicatori vitali della salute degli ecosistemi.
I Ritardi nell’Azione Conservativa sono significativi
Nonostante gli sforzi compiuti finora, l’Italia mostra significativi ritardi nell’istituire nuove aree protette o zone di tutela integrale necessarie per il 2030. Inoltre, persistono difficoltà nel contrastare le varie minacce che gravano sulla biodiversità nazionale, inclusa la problematica del bycatch nella pesca commerciale.
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, sottolinea l’importanza cruciale dell’impegno globale nella conservazione della biodiversità. L’Italia deve assumere un ruolo guida nell’inversione della tendenza attuale attraverso politiche efficaci ed operazioni concrete volte alla transizione ecologica ed alla creazione di nuove aree protette.
La biodiversità deve diventare una priorità
Legambiente identifica quattro priorità su cui l’Italia deve concentrarsi urgentemente: accelerare l’istituzione delle aree protette; implementare strategie comunitarie per proteggere la biodiversità; vietare pratiche dannose come la pesca a strascico nei parchi marini; valorizzare progetti virtuosi finanziati dall’UE a tutela della natura.
Parallelamente si delineano sei priorità europee che includono confermare gli obiettivi del Green Deal europeo ed aumentare gli sforzi nella protezione legale degli habitat naturali.
La sfida è ardua ma indispensabile: solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile salvaguardare il patrimonio naturale italiano ed europeo per le generazioni future.