Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia non lascia trasparire alcun cenno di ripensamenti o discorsi simili a Renzi: “Non esiste alcun parallelo”
Premierato si, premierato no. Si dibatte tanto in questi giorni sulla riforma che sta portando avanti il Governo. Si discute tanto anche sulla battuta che ha fatto Giorgia Meloni a Trento, con quel “o la va o la spacca“, che ha fatto risalire l’opposizione sul carro del mettere l’attuale presidente del Consiglio vicino alla caduta nel caso in cui la riforma non dovesse passare. Insomma, stile Matteo Renzi che, il giorno dopo la sconfitta nel referendum, si è praticamente dimesso. “E invece non sarà così, ovvero in caso di sconfitta referendaria sul premierato non ci sarà nessun passo indietro da parte della Premier, ma solo un addio alla riforma, si mettano l’anima in pace“, tuona così il capogruppo alla Camera Tommaso Foti.
Tommaso Foti è abbastanza sicuro del fatto suo e non ammette che ci siano dubbi su questo punto e mostra anche un certo fastidio sul fatto che si possano mettere in correlazione argomenti e storie tra sulla riforma della Meloni e quella che presentò Renzi. Allo stesso tempo però ammette che qualcosa sul redditometro non ha funzionato come doveva, ma rilancia tutto quello che sta facendo il governo e i passaggi che si stanno tentando di fare con il Premierato. “Abbiamo fatto già un passo in avanti rispetto a quello che si pensava e avevamo proposto dopo un primo colloquio con le opposizioni, abbiamo pensato che l’elezione diretta del primo ministro fosse una strada essere in linea con la tendenza della sinistra. Ma le opposizioni sono contrarie al premierato che delimita i poteri del capo dello Stato…“, le parole di Foti al quotidiano Domani.
Il capogruppo alla Camera torna in maniera dirompente sulla famosa frase della Meloni su quel “o la va o la spacca” e cerca di spingersi più avanti, tentando di spiegare cosa ci sia dietro a quel modo di esprimersi da parte della Meloni e Foti sottolinea “che o c’è la volontà di cambiamento dell’opinione pubblica oppure diventa difficile pensare a una stagione di riforme“. E questo non significa che debba essere collegata a quanto è accaduto a Matteo Renzi, anche perché è una storia completamente diversa.
“Sono trent’anni che parliamo di fare riforme e ce ne fosse una che sia mai decollata, questa che stiamo portando avanti noi riguarda pochi articoli della Costituzione e interviene solo sulla forma di governo, nessun’altra cosa“, sentenzia Tommaso Foti che proprio non gradisce il parallelo con Renzi e fa vedere quanto gli di fastidio il collegamento e il fatto che l’opposizione mette sullo stesso piano una situazione del genere.