L’insonnia è una condizione che affligge moltissime persone, talvolta causata da cattive abitudini poco note.
Dormire è fondamentale, permette non solo di rigenerare le cellule, ma di poter resettare anche il corpo. È essenziale, non a caso i medici consigliano di riposare almeno otto ore ogni notte. In molti casi rispettare tale indicazione non è facile, sia per motivi di lavoro e di organizzazione familiare che per quanti hanno difficoltà vere e proprie nel dormire e nel farlo in maniera totale per tutto il tempo.
C’è chi si sveglia ripetutamente durante la notte e chi riesce a dormire solo poche ore. Quello che appare come un problema non rilevante invece alla lunga si trasforma in un deficit sia per la salute che per la stabilità mentale. Per questo è importante capire come facilitare il processo e soprattutto quali sono le cause che inducono l’insonnia.
Mentre per alcuni l’insonnia è data da preoccupazioni o pensieri che non lasciano al corpo la possibilità di rilassarsi, per altri questa condizione è indotta da fattori esterni, quindi che si possono modificare anche a breve termine. Per farlo bisogna però capire quali sono le abitudini personali, che tipo di problematiche ci sono nel proprio bioritmo e quindi come andarle a modifica.
Gli specialisti hanno rintracciato un errore molto comune che viene replicato spesso proprio da chi ha difficoltà a dormire correttamente la notte, ovvero un allenamento in orario non consono. Sicuramente fare sport fa bene alla salute, l’OMS consiglia di praticare una sessione di almeno 50 minuti tre volte a settimana o di distribuire in maniera omogenea questo tipo di attività durante l’arco dei sette giorni per poter mantenere il corpo in salute.
Non specifica però effettivamente quando farla, se la mattina o la sera, quindi ognuno sceglie in base alla propria organizzazione. I mattinieri apprezzano ovviamente un allenamento di buon mattino perché hanno tanta energia, altri ancora invece preferiscono la sera per chiudere la giornata dopo il lavoro. Nessuno immagina però che tutto questo ha delle conseguenze sui ritmi di sonno e voglia.
Uno studio condotto su un campione di 30 mila persone permette di carpire quali sono i segreti dell’allenamento perfetto e anche in che modo questo può avere impatto sulla salute e sul sonno. L’attività aiuta a stabilizzare e regolare gli ormoni, direttamente coinvolti negli altri processi. Sono stati analizzati soggetti che si allenavano di mattina, altri il pomeriggio e altri la sera. Ci sono benefici nei tre casi che cambiano però e quindi ognuno dovrebbe rapportarsi a questi in base all’età, alla condizione fisica e alle proprie necessità.
Secondo l’analisi coloro che hanno difficoltà a dormire la notte dovrebbero prediligere l’allenamento mattutino che aiuta il cuore e soprattutto il ritmo circadiano quindi influisce sulla qualità del sonno. Fare attività il pomeriggio, cosa che è piuttosto limitata e quindi riservata solo a pochi soggetti, ha sicuramente un impatto ottimale sull’organismo in generale. Per quanto riguarda la sera invece l’allenamento, come rivelato dallo studio, permette di “scaricare” lo stress e quindi da questo punto di vista è eccellente, l’impatto però è negativo sul sonno perché lo altera, poiché in questo arco di tempo si è più resistenti all’insulina.
In relazione alle informazioni raccolte dallo studio australiano quindi per regolare al meglio l’attività sonno/veglia è ideale allenarsi di buon mattino, entro le ore 11, laddove compatibile con il proprio stile di vita o comunque entro il pomeriggio e non la sera.