Proseguono le polemiche sul botta e risposta della Premier con il presidente della regione della Campania De Luca ieri pomeriggio a Caivano
Un video di pochi secondi, che è diventato immediatamente virale, quello che riprendeva l’arrivo della Premier Giorgia Meloni a Caivano in occasione dell’inaugurazione di un campo sportivo nel piccolo centro alle porte di Napoli. “Presidente De Luca, quella stronza della Meloni. Come sta?”. Queste le parole della premier rivolgendosi al presidente della Regione Campania, prima di stringergli la mano davanti all’intera delegazione regionale.
Una querelle cominciata qualche mese, a febbraio per l’esattezza, quando, commentando la partecipazione di De Luca alla manifestazione dei sindaci contro l’Autonomia differenziata a Roma, Meloni aveva detto che “se si lavorasse invece di fare le manifestazioni si potrebbe ottenere qualche risultato in più”, con De Luca che era stato poi sorpreso dalle telecamere in un fuori onda piuttosto furioso contro la premier e la frase “Lavora tu, stronza!”. che ha portato alla ferma risposta di ieri.
Non sono mancate le reazioni da parte di tutto l’arco dei partiti politici e nella mattinata odierna è arrivata anche la risposta dello stesso presidente De Luca che ha sottolineato come, al momento della stretta di mano con la Meloni, non si era reso conto della frase pronunciata dalla Premier, aggiungendo poi in tono fermo: “Ho visto che Meloni ci ha tenuto a comunicare la sua nuova e vera identità e noi non possiamo che concordare ovviamente”. Insomma un clima non proprio rilassato dove non si cerca di abbassare i toni. C’è chi ci ha visto nella risposta della Meloni un gesto di rivalsa giustificato e chi invece ha criticato la mancanza di austerità delle istituzioni. In esclusiva ai microfoni di Notizie.com, Manlio Messina, deputato FdI, ha spiegato il punto di vista della maggioranza su questa questione. “E paradossale che coloro che criticano il gesto della Meloni”, afferma il deputato, “sono gli stessi che non dissero una parola contro De Luca, quando utilizzò quella “bellissima” parola nei confronti del Presidente del Consiglio, sarebbe stato più opportuno e delicato difendere non Giorgia Meloni, ma l’istituzione. E oggi questo arrivo dagli stessi personaggi che nulla avevano fatto all’epoca e attaccano la Meloni per aver utilizzato né più né meno la stessa parola utilizzata da De Luca, rimandandola al mittente. Forse in pochi si rendono conto che il Presidente Meloni difende tantissimo il ruolo istituzionale e noi crediamo che lo si possa fare rimandando al mittente le offese, anche volgari”.
Un video che, comunque lo si interpreti, ha fatto il giro del web e delle redazioni dei giornali e che continua a far discutere. “Io sono molto felice che alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ci sia una donna che non le manda a dire“, precisa ancora Messina, “che ci sia una donna che difenda anche proprio il fatto di essere donna, forse De Luca pensava di trovare una ragazzina alla quale rivolgere quegli appellativi e nulla poi sarebbe accaduto. Invece Giorgia Meloni ha fatto vedere di che pasta è fatta e questo fa bene anche all’Italia, ma soprattutto ha dimostrato come faccia bene anche il Presidente del Consiglio e proprio la vicenda di Caivano è lì a testimoniarlo. Una regione dove il Pd, che governa da 12 anni, poco ha fatto per quelle zone, mentre un governo e un Presidente del Consiglio, in soli sei mesi, ha dato segnali importanti di legalità e sicurezza, facendo capire che lo Stato c’è, ed è presente, rimandando al mittente le cose per come dovrebbero essere correttamente riportate”.
Intervista di Luigia Luciani