La squadra di Vincenzo Italiano non riesce a sfatare il tabù e per la seconda volta consecutiva perde proprio nell’epilogo finale ai tempi supplementari con i greci dell’Olympiacos
Oramai possiamo considerarla una vera e propria maledizione quella che impedisce alla squadra viola di tornare ad alzare un trofeo europeo dopo oltre 60 anni. Lo scorso anno furono gli inglesi del West Ham, con un gol all’ultimo minuto, a beffare la Fiorentina, questa volta la sconfitta è arrivata per mano dei greci dell’Olympiacos, a un passo dai calci di rigore, con un gol segnato a pochi minuti dalla fine dei tempi supplementari che fa sfumare la vittoria nella Conference League.
Non è stata certo una bella partita, ma come tutte le finali che assegnano un trofeo è stata soprattutto una gara tattica e giocata molto sui nervi e sulla paura di sbagliare. Ma, proprio il timore di essere beffati una seconda volta ha impedito forse agli uomini di Italiano di giocare con la testa sgombra e i muscoli sciolti, infatti quasi mai sono riusciti a rendersi pericolosi. Soprattutto i giocatori più rappresentativi sono rimasti ben al di sotto delle loro possibilità.
La beffa questa volta è arrivata allo scadere dei tempi supplementari quando tutti i giocatori in campo, e tifosi sugli spalti, avevano cominciato a pensare ai calci di rigore come epilogo di una finalissima molto incerta. Il colpo di testa al minuto 116 di El Kaabi ha, come lo scorso anno, ancora una volta spento i sogni di gloria della Fiorentina del presidente Commisso di alzare al cielo la Conference League. “Mi dispiace per la Fiorentina, mi dispiace tanto anche per i suoi tifosi, che questa volta si sarebbero davvero meritati una così grande soddisfazione“, racconta in esclusiva ai microfoni di Notizie.com, Ernesto Calisti, per due anni in maglia viola agli inizi della carriera in serie A. “Perdere il trofeo per due anni di fila è una beffa davvero atroce da mandare giù. Anche per Vincenzo Italiano sarebbe stato un grande e meritato traguardo”, aggiunge l’ex terzino di Lazio, Fiorentina e Verona.
Ora per la squadra viola non sarà facile ripartire anche alla luce del possibile addio proprio dell’allenatore che in questi due anni è riuscito in questa piccola impresa di raggiungere due finali consecutive della Conference League, entrambe terminate con una cocente beffa. “Vincenzo Italiano secondo me ha fatto davvero un grande lavoro”, continua Calisti, “raggiungere due finali consecutive significa aver fatto un qualcosa di grandissimo, ecco perchè si meritava lui per primo la gioia di alzare il trofeo. Peccato davvero per una piazza che conosco benissimo e che so quanto tiene alla sua squadra e da quanto tempo aspetta di poter tornare a vincere qualcosa di importante”, conclude l’ex difensore. La Fiorentina, con l’ottavo posto in campionato, ha raggiunto ancora una volta la qualificazione alla prossima edizione della Conference League, la terza di seguito, magari questa sarà la volta buona per alzare finalmente il trofeo soltanto sfiorato per due edizioni consecutive.