Nuove prospettive per i fumatori incalliti: il cardiologo Fedele parla delle alternative per chi non riesce a smettere di fumare.
In occasione della Giornata mondiale senza tabacco, il professore Francesco Fedele, esperto in cardiologia e responsabile del servizio Riabilitazione Cardiorespiratoria al San Raffaele Monte Compatri di Roma, ha sollevato un punto cruciale nella lotta contro il fumo.
Secondo Fedele, per coloro che non intendono o non riescono a smettere di fumare, è fondamentale considerare delle alternative meno dannose come il tabacco riscaldato. Quest’ultimo presenta infatti una minore quantità di prodotti di combustione rispetto al tradizionale fumo di sigaretta.
Distinguere tra nicotina e prodotti della combustione
Fedele sottolinea l’importanza di adottare un approccio realistico nei confronti dei pazienti che, nonostante abbiano subito eventi cardiovascolari gravi come l’infarto, persistono nel loro abitudine al fumo. Anche se vengono attivati percorsi riabilitativi completi che includono movimento fisico, dieta e supporto psicologico, una percentuale significativa dei pazienti tende a riprendere a fumare. Questa osservazione evidenzia la necessità di esplorare alternative meno nocive per ridurre i danni associati al consumo di tabacco.
Il danno causato dal fumo si articola su più fronti: la nicotina crea dipendenza ed ha effetti negativi sul sistema cardiovascolare e cerebrale; il tabacco contiene sostanze cancerogene; la combustione libera ossido di carbonio e altre sostanze nocive. È quindi essenziale distinguere tra i diversi tipi di esposizione e danno quando si considerano le strategie per ridurre l’impatto del fumo sulla salute.
Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi 15 anni, la percentuale dei fumatori è diminuita solo lentamente: dal 30% nel 2008 al 24% attuale. Questo dato riflette le difficoltà incontrate dagli adulti nel tentativo di smettere e solleva dubbi sull’efficacia delle politiche antifumo attualmente in vigore. Fedele critica in particolare le politiche proibizioniste come quelle adottate nel Regno Unito, suggerendo invece un maggiore impegno nell’educazione giovanile sui rischi legati al consumo del tabacco.
Il Caso della Grecia
L’esempio della Grecia dimostra una crescente apertura verso alternative meno nocive come il tabacco riscaldato. Questa direzione potrebbe rappresentare un passaggio importante nella gestione del problema del fumo tra i cosiddetti “fumatori incalliti”. Studi condotti su popolazioni a rischio stanno valutando gli effetti positivi derivanti dall’utilizzo delle alternative meno dannose rispetto al tradizionale consumo di sigarette.
La battaglia contro il fumo continua a essere impegnativa sia per i medici che per i pazienti coinvolti nella riabilitazione post-evento cardiovascolare, ma l’introduzione ed esplorazione delle alternative meno nocive potrebbe offrire nuove speranze per ridurre significativamente i danni alla salute associati all’abitudine del fumo.