In questo periodo, i casi di quinta malattia fra bimbi sono cresciuti a dismisura, ma c’è un’altra malattia che preoccupa: la pertosse
Negli ultimi tempi, nelle città italiane da Milano a Napoli, si è registrata un’impennata di casi di quinta malattia tra i bambini.
Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), descrive il fenomeno come un’epidemia caratterizzata dal tipico esantema che rende le guance dei piccoli rosse “come se avessero ricevuto due schiaffi”. Nonostante l’apparente allarme, D’Avino rassicura: si tratta di un’infezione benigna causata dal parvovirus B19.
Sebbene la quinta malattia stia attirando l’attenzione per il suo rapido diffondersi soprattutto nelle comunità scolastiche infantili, i pediatri mantengono alta l’allerta per la pertosse.
Questa infezione respiratoria acuta può essere particolarmente grave nei neonati e nei bambini sotto l’anno di vita, portando in alcuni casi all’ospedalizzazione o addirittura alla morte. D’Avino sottolinea l’importanza della vaccinazione come strumento preventivo fondamentale contro la pertosse.
La quinta malattia si manifesta con arrossamenti sulle guance e può estendersi ad altre parti del corpo come braccia e tronco. Il contagio avviene principalmente per via aerea attraverso le goccioline respiratorie. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi non sono necessari farmaci specifici; solo terapie sintomatiche come antipiretici o antistaminici in caso di febbre o prurito. La durata dell’esantema è generalmente breve e tende a risolversi spontaneamente entro una settimana.
Diverse condizioni possono intensificare gli effetti visibili dell’esantema causato dalla quinta malattia. L’esposizione al sole o ad alte temperature può provocare una maggiore vasodilatazione aumentando così il rossore delle guance e delle braccia interessate dall’eruzione cutanea. È consigliabile evitare tali esposizioni durante il picco dell’infezione per mitigarne gli effetti.
La diffusione del parvovirus B19 non si limita a specifiche aree geografiche ma interessa diverse regioni italiane come Lombardia, Liguria e Campania. Nonostante ciò, il messaggio principale rimane quello della prevenzione attraverso la vaccinazione contro patologie più gravi quali la pertosse. D’Avino evidenzia anche l’importanza delle dosi di richiamo nel corso degli anni e sottolinea la necessità di proteggere i neonati attraverso la vaccinazione delle donne in gravidanza.
In conclusione, mentre i casi di quinta malattia continuano a essere monitorati dai pediatri italiani senza particolare allarme grazie alla loro natura benigna, resta cruciale mantenere alta l’attenzione sulla prevenzione della pertosse mediante campagne vaccinali mirate ed efficaci per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione.