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Curiosità

Tatuaggi e cancro, lo studio getta nel panico milioni di persone: i dati sono agghiaccianti

Published by
Valentina Giungati

Un nuovo studio sulle conseguenze dei tatuaggi e la correlazione con il cancro mostra dati preoccupanti per milioni di cittadini.

Le analisi gettano un velo d’ombra e preoccupazione su tutti coloro che hanno un tatuaggio e che potrebbero sviluppare malattie successivamente. Negli ultimi quindici anni il trend dei tatuaggi è cresciuto a dismisura, soprattutto tra i giovanissimi, con conseguenze di cui ancora oggi si prende difficilmente atto.

Tatuaggi e cancro, lo studio preoccupante: dati agghiaccianti (notizie.com)

Da anni si parla di quanto il colorante utilizzato per i tatuaggi sia pericoloso per la salute, alcuni negli ultimi tempi sono stati del tutto vietati dalla commercializzazione. Tuttavia solo di recente si sta comprendendo a fondo, anche grazie ai dati rilevanti degli studi effettuati nell’ultimo decennio, quali sono le ripercussioni per la salute. Non è un caso se, dopo un boom legato ai tatuaggi e una moda sempre più diffusa, si è passati ad un trend contrario per la rimozione a livello medico ed estetico.

Tatuaggi e cancro, lo studio preoccupante: dati agghiaccianti

Ora un gruppo di ricercatori dell’Università di Lund in Svezia ha messo in evidenza le conseguenze e l’incidenza correlata ai tumori. Secondo quanto si evince dai dati, le persone che hanno un tatuaggio rientrano nel gruppo di coloro che hanno un rischio maggiore di sviluppare un linfoma, nello specifico il 21% in più di possibilità, rispetto a coloro che invece non sono tatuati.

Tatuaggi e cancro, i nuovi dati sono allarmanti (notizie.com)

Lo studio è stato pubblicato su eClinicalMedicine, in cui vengono raccolti tutti i dati, le sostanze che sono state oggetto delle analisi e vengono anche esplicati i motivi di questa incidenza aumentata. La vernice che viene utilizzata per tatuare viene letta dal corpo come qualcosa di estraneo e di conseguenza viene attivato il sistema immunitario che, pur lavorando a un problema di tipo “minimo” continua incessantemente a combattere il corpo estraneo che, di fatto, resta nella pelle.

Gli scienziati hanno effettuato lo studio su 11.905 persone, di questi presi in esame, 2.938 soggetti tra i 20 e i 60 anni avevano ricevuto la diagnosi di un tumore e, nello specifico, un linfoma. Tra i partecipanti che avevano già un linfoma il 21% era tatuato, ovvero 289 persone. Guardando alle persone sane invece, 735 soggetti quindi il 18% aveva comunque tatuaggi ma non presentava alcuna diagnosi.

È importante comprendere il perché proprio del linfoma rispetto ad altre forme tumorali. Questo si sviluppa quando il sistema linfatico, quindi i linfociti che lo compongono (ovvero i globuli bianchi che difendono l’organismo da infezioni, batteri e virus), si moltiplicano in modo anomalo e incontrollato. In questo caso si accumulano, senza di fatto essere in grado di debellare quella che leggono come “infiammazione”. Aumentano sempre più fino a raggiungere organi e altre parti del corpo, da cui appunto si sviluppa la forma tumorale. 

Questo è solo uno dei tanti studi che negli ultimi tempi sta facendo luce su tatuaggi, materiali utilizzati e rischi. Ciò potrebbe determinare una maggiore consapevolezza sulle conseguenze dirette dei tatuaggi. Ciò potrebbe spingere a interventi normativi come quelli che, negli ultimi tempi, hanno portato a divieti su specifici coloranti a rischio.

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Valentina Giungati