HomeAlcoltest, sarà rivoluzione: per gli agenti più facile fare multe
Alcoltest, sarà rivoluzione: per gli agenti più facile fare multe
Published by
Tania Guaida
6 mesi ago
La Cassazione stabilisce che le testimonianze degli agenti sono sufficienti per comprovare la guida in stato di ebbrezza anche senza alcoltest.
Le decisioni della Corte di Cassazione rappresentano spesso svolte significative nel panorama giuridico italiano, definendo precedenti che influenzano le future interpretazioni della legge. Sentenze come quella recentemente emessa in materia di guida in stato di ebbrezza. La stessa sottolinea l’importanza delle testimonianze degli agenti di polizia e la loro capacità di incidere su casi complessi.
Queste pronunce non solo chiariscono gli ambiti applicativi delle normative vigenti, ma forniscono anche indicazioni cruciali per le forze dell’ordine riguardo le modalità di accertamento e intervento, oltre a fornire agli automobilisti una maggiore consapevolezza delle conseguenze legali derivanti dalla guida in stato di alterazione.
Alcoltest: ecco gli elementi “obiettivi e sintomatici”
La Corte di Cassazione ha recentemente emesso una sentenza che potrebbe avere significative implicazioni per i casi di guida in stato di ebbrezza. Come riporta Il Messaggero, la Suprema Corte ha stabilito che le testimonianze degli agenti di polizia possono essere sufficienti a configurare la guida in stato di ebbrezza. Anche in assenza dell’alcoltest. Questa decisione nasce dal ricorso presentato da un automobilista. Aveva contestato un errore in cui gli agenti non gli avevano comunicato la possibilità di rivolgersi a un avvocato.
Secondo la sentenza, sono sufficienti elementi “obiettivi e sintomatici” raccolti dagli agenti per comprovare la guida in stato di ebbrezza. Se nel verbale della polizia stradale viene specificato che l’automobilista guidava in modo non lineare, che nell’abitacolo era presente un forte odore di alcol e che il conducente non era capace di rispondere alle domande, queste valutazioni possono essere considerate valide senza necessità di un alcoltest. “Con specifico riferimento al caso contestato, deve essere ribadito come questa Suprema Corte abbia avuto modo di precisare che, poiché l’esame strumentale non costituisce una prova legale, l’accertamento della concentrazione alcolica può avvenire in base a elementi sintomatici”, si legge nelle motivazioni dei giudici.
È importante notare che questa sentenza non crea un precedente applicabile a ogni caso. Le motivazioni dei giudici sottolineano che per tutte le ipotesi di reato previste dall’articolo 186 del Codice della strada, la decisione deve essere sorretta da una “congrua motivazione”. Questa può includere testimonianze e valutazioni degli agenti di polizia.
Questa sentenza evidenzia l’importanza delle osservazioni e delle testimonianze degli agenti di polizia nel processo di accertamento della guida in stato di ebbrezza. Inoltre rafforza la loro capacità di intervento anche in assenza di prove strumentali dirette. Per gli automobilisti, ciò significa una maggiore responsabilità e attenzione alla propria condotta alla guida.