Conte attacca Meloni: “Ha tradito il popolo”

Giuseppe Conte in un’intervista a ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ è ritornato ad attaccare in modo molto duro il governo e il premier Giorgia Meloni.

Siamo entrati nella settimana che porta alle elezioni europee ed amministrative. I fari sono tutti puntati sul voto per rinnovare il Parlamento di Bruxelles, ma anche nel nostro Paese si giocano partite molto importanti come per esempio a Bari. E Giuseppe Conte in questi ultimi giorni è stato impegnato in Puglia in una campagna elettorale fondamentale per i pentastellati.

Conte attacco Meloni
Giuseppe Conte e il premier Meloni – Notizie.com – © Ansa

E proprio dalla sua regione natale l’ex presidente del Consiglio attacca duramente il premier Meloni. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta del Mezzogiorno il leader pentastellato sottolinea come “l’attuale primo ministro racconta di essere una del popolo, ma quello del Sud lo ha tradito realizzando il sogno di Salvini”. Per Conte con l’Autonomia si sta tagliando definitivamente le gambe del Sud su ambiti che sono in grossa difficoltà come sanità e servizi.

Conte: “Dobbiamo reagire”

Conte attacco Meloni
Giuseppe Conte – Notizie.com – © Ansa

In questa intervista l’ex premier Conte sottolinea come i tagli ai Comuni fatti sul Pnrr sono un qualcosa che penalizza ancora una volta il Sud e anche i sindaci di centrodestra lo hanno fatto presente. Per il leader pentastellato è arrivato il momento di reagire e le idee su come fare sono davvero molto chiare.

Il piano del presidente dei 5Stelle è quello di opporsi in Europa ai tagli al sociale che arriveranno con il Patto di stabilità, ma anche una direttiva per riportare in Italia il reddito di cittadinanza che il governo in Italia ha tolto.

Il politologo Galli boccia il premierato

Altro tema che sta facendo molto discutere maggioranza e opposizione è sicuramente il premierato. Intercettato dai microfoni de La Repubblica, il politologo Carlo Galli boccia questa riforma sottolineando che “con la norma in Italia non si farà più politica, ma semplicemente una campagna elettorale feroce e poi per cinque anni sarà affare solo del premier“.

Un provvedimento, quindi, che chiude le porte ad una crisi di governo e con il voto come unica soluzione in caso di difficoltà all’interno della maggioranza.

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