Assurda tragedia, una morte che generalmente può avvenire sul campo di battaglia e non in una banale esercitazione
Una classica morte di guerra, il problema è che non è avvenuta nel corso di un conflitto. È il tragico episodio avvenuto precisamente questo giovedì, quando il 29enne sergente Taku Yamamiya è venuto a mancare dopo essere stato colpito dalle schegge di una bomba a mano.
E non si tratta, come anticipato, di un incidente avvenuto nel corso di una battaglia sul campo, quindi in un certo senso da mettere in conto. Al contrario, si tratta di un ordigno lanciato da un altro militare durante una banale sessione di addestramento.
Un incidente terribile, avvenuto nel campo di addestramento di Kitafuji, nella prefettura di Yamanashi, a ovest di Tokyo. La giornata era iniziata come di consueto puntale intorno alle 8.30. Yamamiya, membro del 1° reggimento di fanteria della GSDF (acronimo delle Forze di Autodifesa Giapponesi), nel corso dell’esercitazione si trovava in una trincea a forma di U, alta circa un metro. Si trovava lì insieme a un collega, entrambi pronti per mettersi al riparo dopo il lancio delle granate.
Le bombe a mano in questione, pesanti circa 450 grammi e con un raggio d’azione progettato tra i 25 e i 30 metri, erano progettate almeno in teoria per disperdere letalmente le schegge. Dieci minuti dopo l’inizio dell’esercitazione, una di queste è esplosa come previsto vicino al bersaglio, ma sfortunatamente le schegge sono volate più lontano del previsto e hanno colpito Yamamiya.
Il sergente è apparso immediatamente in condizioni serie, per questo è stato soccorso e portato d’urgenza in ospedale. A nulla però sono servite le cure che gli sono state riservate, dal momento che è stato dichiarato morto circa due ore dopo l’arrivo.
L’incidente nel campo di addestramento e le conseguenze
La GSDF ha istituito una commissione investigativa per determinare cosa sia accaduto. Sebbene la granata sia esplosa come previsto, resta da chiarire se Yamamiya fosse adeguatamente al riparo. Fortunatamente, nessun altro tra i 23 membri del personale presenti è rimasto ferito.
Subito dopo l’incidente, in ogni caso, sono state come prevedibile sospese tutte le esercitazioni con munizioni vere nel centro di addestramento. “Questo non sarebbe mai dovuto accadere. Lo prendiamo molto sul serio“, ha dichiarato il generale Yasunori Morishita, capo di stato maggiore della GSDF, impegnandosi a trovare la causa dell’incidente e a prevenire future ricorrenze.
Chiaramente la morte del sergente Yamamiya ha scioccato le Forze di Autodifesa Giapponesi, provocando un forte momento di riflessione. In particolare nel sito di addestramento in questione, che si estende tra i comuni di Fujiyoshida e Yamanakako . Un quartier generale che si collega a un’altra struttura nella vicina prefettura di Shizuoka e che adesso, inevitabilmente, si ritrova al centro delle indagini.
Intanto Yamamiya, ricordato dai suoi colleghi come un militare dedito e coraggioso, è diventato un simbolo del sacrificio e dei rischi associati al servizio militare. E la GSDF è determinata a onorare la sua memoria migliorando ulteriormente le misure di sicurezza per prevenire simili tragedie in futuro.