Cercasi figure nell’ambito della Sanità, tutte le informazioni sulle specilizzazioni mediche richieste al fine di ridurre le liste d’attesa. La regione che ha lanciato l’iniziativa.
La regione si muove con decisione per affrontare la carenza di medici specialisti nel territorio. Dopo aver annunciato a marzo l’intenzione di reclutare oculisti e dermatologi, si estende ora lo sguardo verso altre specializzazioni mediche cruciali: gastroenterologi, ortopedici e fisiatri.
Parliamo della Regione Veneto. La decisione arriva in un momento critico, con quasi 16 mila visite da smaltire nelle specialità di gastroenterologia, ortopedia e fisioterapia. L’obiettivo è chiaro: ridurre le lunghe liste d’attesa che affliggono i cittadini veneti. Questa mossa rappresenta anche un tentativo di limitare il ricorso alle Cooperative esterne, una soluzione spesso costosa che la Regione spera di poter tagliare grazie a questo nuovo piano di reclutamento.
Compensi adeguati per attrarre specialisti
L’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin ha sottolineato il carattere temporaneo e straordinario delle misure adottate. “Le aziende sanitarie hanno riscontrato l’impossibilità oggettiva di coprire queste posizioni con personale interno,” ha dichiarato Lanzarin. La mancanza di graduatorie valide o la riluttanza dei medici in graduatoria ad accettare incarichi ha portato alla necessità di indire nuovi bandi per assunzioni sia a tempo determinato che indeterminato.
Per rendere l’offerta più allettante agli occhi dei professionisti del settore, sono stati previsti compensi fino a 100 euro lordi all’ora omnicomprensivi per i medici specialisti e 40 euro all’ora per gli specializzandi. Questo approccio mira non solo a colmare rapidamente le lacune nell’erogazione dei servizi sanitari ma anche a offrire condizioni economiche competitive.
A rassicurare sulla sostenibilità finanziaria delle nuove assunzioni ci pensa Massimo Annicchiarico, direttore generale regionale della sanità. Il bilancio preventivo delle Ulss venete mostra un “solido equilibrio economico finanziario”, frutto dell’applicazione del principio di prudenza nella stima dei costi e ricavi basati sui dati del 2022. Annicchiarico evidenzia come i risparmi realizzati negli anni precedenti e le eventuali quote riservate derivanti dalle premialità nell’erogazione dei LEA garantiscano una gestione economica stabile.
Il Veneto si impegna attivamente nel miglioramento dell’accessibilità ai servizi sanitari attraverso un piano ambizioso che prevede il reclutamento diretto degli specialisti necessari. Queste azioni dimostrano una volontà politica forte nel rispondere alle esigenze sanitarie della popolazione locale, cercando al contempo di mantenere sotto controllo i costi senza compromettere la qualità dell’assistenza erogata.