Avventuratosi in un viaggio estremo uno youtuber ha scoperto, all’interno di una miniera abbandonata, decine di automobili
Il mestiere degli youtubers non è così distante da quello di chi lavora in televisione. In entrambi i casi l’obiettivo è quello di fornire al pubblico contenuti che possano essere di suo gradimento. A fare la differenza è il mezzo con il quale si svolge questo lavoro – da una parte la tv, dall’altra Internet – e le risorse a disposizione. Tutti e due cercano, però, di cavalcare l’onda del momento, capire quel che cerca la gente e offrirgli la possibilità di vederlo sul proprio ‘canale’. Di recente, in questo senso, sta andando di moda un nuovo format su YouTube che consente agli autori di ottenere milioni di visualizzazioni.
Si tratta di un contenuto che permette al fruitori di vivere insieme all’autore un’esperienza o, forse è meglio dire, un’avventura. Alcuni di questi scelgono di fare e documentare un viaggio di più giorni in luoghi meravigliosi. Altri, ancor più emozionanti, mostrano le proprie esperienze in zone al limite. Da posti abbandonati, ad altri totalmente sconosciuti, fino al passare le notti in hotel – e non solo – con recensioni a dir poco pessime. Una sorta di sfide di sopravvivenza che in Italia, per esempio, sono molto praticate dallo youtuber Riccardo Dose e il suo amico Daniel Daddetta (aka ‘Dadda’).
Il loro corrispettivo in Olanda si chiama Bob Thissen e come loro anche lui ama cercare luoghi che non vedono segni di vita da anni. Una delle sue più recenti escursioni, però, si è rivelata molto più fruttuosa di quanto potesse immaginare, e non solo a livello di apprezzamento sul web. Questo ragazzo, infatti, è partito alla volta di una una vecchia miniera di ardesia in Svizzera. Dopo aver individuato il posto ed esservisi avventurato all’interno ha rinvenuto decine di automobili della Volkswagen. Rimasto scioccato, ha deciso di perlustrarle e ha scoperto che erano presenti versioni di ogni età.
Le vetture andavano da Maggiolini di ultima generazione, fino ai più datati New Beetle. A dir la verità, la stragrande maggioranza delle auto risale tra gli anni ’70 e ’90 con un’importante presenza di Golf, Polo, Passat e Fox della VW. I contrassegni annuali obbligatori per l’accesso alle autostrade nel Paese dimostrano che alcune erano lì da meno di un decennio. Gli interni erano completamente ammuffiti o rovinati e non vi erano indizi che potessero spiegare perché si trovino lì. Qualcuno ha ipotizzato – ma non vi è certezza al riguardo – che la miniera possa esser stata utilizzata da un museo Volkswagen come deposito.