Il virologo Fabrizio Pregliasco in esclusiva ai nostri microfoni: “E’ una situazione procurata sia dall’effetto del Covid, ma anche da altro”.
Il grafico diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità parla chiaro: i casi di morbillo in Italia sono in forte aumentano. Dall’inizio dell’anno fino allo scorso 30 aprile sono 399 i contagi notificati. Di questi 348 confermati, 16 probabili e 35 possibili. Inoltre, bisogna aggiungere che trenta infezioni sono di importazioni.
Sono 16 le regioni che hanno registrato casi di morbillo, ma la situazione più preoccupante è in Lazio, Sicilia, Emilia Romagna e Toscana. In queste quattro regioni sono stati segnalati 274 contagi sui 399 complessivi. Un quadro davvero critico e che potrebbe non migliorare nei prossimi giorni. La nostra redazione ha contattato in esclusiva Fabrizio Pregliasco, direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, per fare un punto sul morbillo e capire come contenere questa crescita dei contagi.
Professor Pregliasco, molti suoi colleghi hanno lanciato l’allarme sul morbillo. E’ davvero una situazione così critica?
“Purtroppo è così. E’ una situazione procurata sia dall’effetto del Covid (il lockdown ha procurato delle difficoltà a vaccinarsi), ma anche ad una disaffezione alle immunizzazioni che ha abbassato la quota dei giovani protetti. Purtroppo il morbillo tra le malattie infettive, a parte il coronavirus, è la più contagiosa con un famoso R0 di 15: ovvero un caso ne crea quindici“.
Cosa possiamo fare per contrastare questa crescita dei casi?
“I contagi sono in aumento in tutta Europa e anche in Italia. E’ fondamentale ricordare l’importanza della patologia. Quindi bisogna predisporre la vaccinazione nei bimbi e nei giovani, che in qualche modo sono a contatto con operatori sanitari o insegnanti“.