Diego Nargiso in esclusiva ai nostri microfoni: “Sinner è sembrato più in difficoltà, ma bisogna dare i meriti ad Alcaraz. E su Wimbledon…”.
In attesa della finale del doppio femminile con Paolini ed Errani protagonista, è tempo di fare un resoconto del Roland Garros degli italiani. La sconfitta in semifinale di Jannik Sinner (oggi sono arrivate quelle in finale di Paolini contro Swiatek e del duo Bolelli-Vavassori) ha lasciato un po’ di delusione. Un k.o. contro Alcaraz fortemente condizionato da uno stato di forma non eccezionale a causa delle tre settimane di stop per infortunio.
Della sconfitta di Sinner, del Roland Garros disputato dai nostri tennisti, ma anche delle prospettive azzurre verso Wimbledon ne abbiamo parlato in esclusiva con l’ex tennista Diego Nargiso.
Diego Nargiso, ieri abbiamo visto un Sinner più in difficoltà fisica rispetto ad Alcaraz. E’ stata questa la differenza tra i due?
“Purtroppo quando si arriva alla fine del torneo la parte fisica è sempre molto importanti. In questa stagione Jannik ha giocato pochi tornei e nelle ultime settimane anche gli allenamenti non sono stati tantissimi. Ricordiamo che ha sciolto le riserve su Parigi solo negli ultimi giorni. Anche se bisogna dare merito all’avversario. Nella seconda parte del quarto e nel quinto set ho visto un Alcaraz diverso da quello di tutto l’anno. Ha messo in campo la sua versione migliore. Ha fatto la differenza con la palla corta e il rovescio lungolinea. Domani a solo 21 anni si gioca la terza vittoria in uno Slam“.
Analizzando meglio la partita di Sinner, i dati ci dicono che Jannik ha fatto molta fatica con la prima di servizio.
“Le percentuali dicono questo. Sicuramente quando lui non si sente così bene, la prima cosa che fa peggio è quella di servire essendo l’ultimo colpo arrivato. Effettivamente i numeri sul primo servizio fanno dire che questo può essere una delle cause della sconfitta. Anche se non ho la certezza che se fosse arrivato nelle migliori condizioni avrebbe vinto. Io ho visto Alcaraz fare meglio di lui in alcuni momenti del match“.
In generale è stato un Roland Garros positivo per l’Italia?
“E’ stato un altro torneo dove dimostriamo di essere una nazione che non esprime solo un giocatore di alto livello. Oltre a Jannik, che ha le stimmate del campionissimo, abbiamo un incredibile numero di tennisti in singolare maschile e femminile e in doppio che ha fatto molto bene. Un movimento che è assolutamente il migliore del mondo“.
In attesa delle Olimpiadi, si passa sull’erba. Dobbiamo aspettarci un rendimento simile a quello sulla terra?
“E’ ovvio che se andiamo ad analizzare i giocatori le aspettative sono alte: Sinner non ha nessun problema a giocare lì. Lo stesso possiamo dire di Sonego e Berrettini, che in passato hanno fatto molto bene. E speriamo che Matteo possa riprendersi. Gli altri come sempre impareranno. E’ ovvio che dal punto di vista delle caratteristiche i nostri non arrivano con tanto allenamento su questo tipo di superficie. Ma ci hanno abituato a diverse sorprese ed è lecito continuare a credere che anche sull’erba possano fare molto bene. Aspettiamo anche con grande voglia di vedere in campo Sinner a Wimbledon. Jannik arriverà allo Slam con diverse settimane di allenamento e da numero uno al mondo. Prima volta che nel tempio del tennis abbiamo la prima testa di serie. Per cui più di questo non possiamo chiedere“.