L’aviaria spaventa l’Italia. Dagli Stati Uniti è stato lanciato un chiaro allarme. Pregliasco in esclusiva: “E’ fondamentale riuscire a fare una cosa”.
Sono ormai passati quattro anni dall’inizio del Covid e un nuovo virus inizia a spaventare il mondo: stiamo parlando dell’aviaria. La situazione più critica, almeno stando a quando detto da un epidemiologo negli ultimi giorni, è negli Stati Uniti. Come riportato dall’Adnkronos, il ricercatore Feigl-Ding ha consigliato di accumulare dei farmaci per farsi trovare pronti in caso di una trasmissione da uomo a uomo.
Per il momento, come spiegato in più di un’occasione, la trasmissione di questo virus avviene solamente tra animale a uomo e non da persona in persona. Per l’epidemiologo, però, il rischio è quello di una trasformazione di questo virus e il consiglio che ha dato sui social è quello di iniziare a fare una scorta di farmaci per farsi trovare pronto in futuro.
Se negli Stati Uniti i casi sono in leggera crescita, in Italia la situazione è assolutamente sotto controllo. Al momento non si segnalano criticità e il consiglio degli esperti è quello di mantenere alta la sorveglianza, ma di evitare gli allarmismi inutili perché proprio questi rischiano di creare non pochi problemi.
Alcuni ricercatori italiani, sempre citati dall’Adnkronos, in uno studio hanno ribadito l’importanza del monitoraggio genetico, ma anche sottolineato che il rischio di contagio per le persone che decidono di andare negli Stati Uniti è davvero molto basso. E’ importante, quindi, non dare dei falsi allarmismi perché poi se ci dovesse essere davvero una trasmissione da uomo a uomo, nessuno crederà all’allarme.
Su questo allarme noi abbiamo sentito in esclusiva Fabrizio Pregliasco: “E’ chiaro che avere dei vaccini, magari anche mirati per allevatori e veterinari, potrebbe essere molto utile. Per il momento la trasmissione da persona a persona è un rischio potenziale. Questo va sicuramente sorvegliato attraverso una attività che riguarda l’uomo, ma anche lo stesso animale“.