Dopo una lite con un vicino, un ex parà dell’esercito si è barricato in casa quand’è arrivata la polizia, costretta poi a fare irruzione
Il comune Kontich, in Belgio, è solitamente un posto tranquillo nelle Fiandre. I suoi 20.000 abitanti vivono una vita serena, lontana dal caos delle grandi città e del turismo che costantemente tartassa la quotidianità dei principali centri abitati belgi. Eppure, lo scorso venerdì, quando sembravano pronti per un classico weekend, un’imponente operazione di polizia ha tenuto tutti con il fiato sospeso. La serata della cittadina in provincia di Anversa è stata stravolta dal rumore di urla e sirene delle volanti lungo la Ooststatiestraat. Qui una disputa tra due vicini è degenerata fino a costringere le forze dell’ordine a intervenire per placare la situazione.
Secondo quanto riferiscono due residenti della zona interessata ai media locali, tutto sarebbe nato da una discussione sul fastidio causato dal tagliaerba utilizzato da una delle due parti in questione. Da una motivazione banale, che andrà confermata, si è arrivati alle minacce. Uno dei due uomini ha tirato fuori una pistola, puntandola contro l’altro prima di fuggire all’interno della propria abitazione. Stando alle ultime novità questo sarebbe un ex parà che da qualche anno era stato allontanato, o lo aveva fatto di sua spontanea volontà, dall’arma. Scappato dentro casa sua, con l’arma ancora in mano, ha bloccato la porta e si è nascosto.
Un vicino, infatti, vista da lontano la lite e gli sviluppi che stava prendendo ha deciso di chiamare le autorità. Queste arrivate sul luogo hanno provato a contattare l’ex soldato telefonicamente, ma senza successo. Piazzatesi all’esterno della residenza lo hanno invitato a uscire, ma non hanno ottenuto alcuna risposta. Una fase di stallo che è durata per più di quattro ore. Gli aggiornamenti in diretta raccontano che alle 2.30 di notte – il tutto è scoppiato intorno alle 21.00 – non si erano ancora registrati movimenti significativi. Le trattative avvenivano via telefono, quando possibile, ma soprattutto con il megafono, ma il vicolo cieco persisteva.
È proprio in quegli istanti che dall’esterno hanno fatto una scoperta importante. Insieme all’uomo dentro l’abitazione era presente anche una donna che, si presume, fosse addirittura incinta. Non si sa se fosse la moglie e per il momento al riguardo, e sul suo stato di salute, non sono giunte ulteriori informazioni. Ma quella notizia e l’assenza di margini di manovra hanno spinto le unità speciali a fare irruzione con la forza. Sfondata la porta d’ingresso sono riusciti a catturare l’uomo e metterlo in manette, per poi portarlo in centrale dov’è stato interrogato.