L’ex pilota Alex Fiorio in esclusiva ai nostri microfoni sulla Ferrari: “La storia è sempre la stessa: partono forte e poi si perdono per strada”.
Dalle stelle alle stalle nel giro di 15 giorni. Dopo il trionfo di Monaco, il crollo di Montreal. La Ferrari era arrivata in Canada con la speranza di poter lottare almeno per il podio. Il weekend, però, è iniziato male (entrambi i piloti fuori in Q2 nelle qualifiche) e finito peggio con il ritiro di Leclerc e Sainz in gara.
Se per lo spagnolo il ritiro è dovuto ad un suo errore (testacoda e incidente con Albon ndr), il monegasco ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema al motore. Un piccolo campanello di allarme se si pensa ai diversi cambi effettuati in questa prima parte del Mondiale. Ora a Maranello faranno tutti i controlli del caso per capire meglio il perché di questo malfunzionamento. Parlando della gara canadese, la vittoria è andata a Verstappen davanti a Norris e Russell. Da segnalare un nuovo weekend da incubo per Perez: ritiro e penalizzazione di tre posizioni in Spagna per guida non sicura.
Una domenica da incubo, quindi, per la Ferrari. E noi questa prestazione deludente da parte della scuderia di Maranello lo abbiamo commentata in esclusiva con l’ex pilota Alex Fiorio.
Alex Fiorio, cosa è successo alla Ferrari in Canada?
“Il flop è cominciato dalle qualifiche. Quando c’è un rischio simile mai tenersi un treno di gomme nuove per poi partire da dietro. In questa gara era abbastanza semplice sapere che se inizi dalle retrovie, fai fatica a superare. Poi è stata una gara con tante variazioni. Io prima di Montecarlo avevo detto che Leclerc vinceva senza errori. Io proprio non ero convinto che qui sarebbero arrivati forti. Gli altri stanno crescendo tantissimo. E’ un po’ la storia di sempre: si inizia con una macchina buona e poi si perdono andando avanti. E in più non riesco a capire perché nessuno ha tentato di fare qualcosa di diverso. Si poteva tentare con le slick prima della seconda pioggia. C’era tutto il margine. Ma questo riguarda tutto i team. Non era assolutamente sbagliata la storia delle Haas di partire con le full wet, solo che dovevano resistere qualche giro in più”.