Pietro Senaldi, condirettore di ‘Libero’, in esclusiva ai nostri microfoni: “Le Europee premiano FdI. E sul sorpasso di Forza Italia nei confronti della Lega”.
Il day after delle Europee è il momento per fare le riflessioni e le valutazioni sul voto. Le urne sorridono a Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Fi. Crollo da parte dei pentastellati mentre la Lega si ritrova ad essere il terzo partito della coalizione di centrodestra. Da sottolineare l’ottimo risultato di Avs e la debacle di Stati Uniti d’Europa (Renzi-Bonino) e Calenda. Risultati delle Europee che noi abbiamo commentato in esclusiva con Pietro Senaldi, condirettore di Libero.
Direttore Senaldi, come possiamo commentare i risultati di queste Europee.
“Direi che l’unica forza di governo dei principali Paesi che aumenta i consensi in maniera importante è Fratelli d’Italia. Questo non può che essere un riconoscimento molto importante per il premier Meloni“.
Guardando anche al crollo del M5s, si può dire che si è ritornati al bipolarismo in Italia?
“Diciamo che c’è una maggioranza e l’opposizione che si fonda su tanti partiti. In queste elezioni c’è stato un travaso di voti dal M5s ad AVS. Ma la suddivisione è speculare: a destra c’è un partito che vale tre volte gli altri e la stessa cosa a sinistra. Non la metterei come sfida tra FdI e Pd“.
Il sorpasso di Forza Italia alla Lega era nell’aria. Se lo aspettava già a queste Europee?
“Assolutamente sì. Salvini ha giocato la carta Vannacci. Il generale ha mantenuto la Lega intorno al 7% al Centro e al Sud mentre non ha aggiunto voti al Nord“.
Da dove deve ripartire, invece, il M5s?
“Dal 10%. Le Europee non sono mai state una consultazione favorevole ai pentastellati. Poi Conte si è giocato tutto sul no alla guerra. Un tema dove c’è grande concorrenza. Non dimentichiamoci, inoltre, che i grillini interpretano un disagio economico. Ma ora il reddito di cittadinanza non c’è più e il Superbonus ha aiutato principalmente i benestanti e non le persone più in difficoltà“.