Un uomo in preda alla follia ha chiusa una povera bambina di tre anni, figlia della compagna, dentro la lavatrice e poi l’ha accesa
Di storie familiari drammatiche la cronaca nera ne è piena zeppa. Spesso avvengono litigi tra figli e genitori che si concludono in modo drastico. In altre situazioni ci sono casi di violenza che non sono tollerabili, ma dolorosamente fin troppo frequenti. Conseguenze di un rapporto logoro, di ingiustificabili scatti d’ira o di una follia che pervade la mente degli aggressori e che li spinge sulla strada di una violenta irrazionalità. Non è noto a quale di queste categorie appartiene Hideaki Masui. Un uomo di 30 anni che, lo scorso maggio, si è reso protagonista di un gesto incomprensibile e disumano.
Abitante della città di Mito, in Giappone, è stato arrestato dalla polizia per aver ferito gravemente la figlia della sua fidanzata. La vittima in questione è una povera bambina di 3 anni che, per qualche astrusa e assurda ragione, non gli sarebbe mai andata a genio. Un sentimento sufficiente per decidere un giorno di afferrarla violentemente e di chiuderla all’interno della lavatrice, per poi accenderla con lei ancora serrata dentro. Al rientro in casa della sua ragazza, la donna vedendo le ferite riportare dalla piccola si è subito preoccupato. Una volta scoperto cosa il suo compagno aveva fatto e lo ha denunciato alle autorità senza pensarci due volte.
Le forze dell’ordine sono accorse all’abitazione della coppia e hanno messo in manette l’uomo che prima è stato portato in centrale per l’interrogatorio e poi in prigione. Stando quanto riportano i media dall’isola asiatica, non è ancora noto se questo abbia deciso di confessare il proprio crimine. Questo attualmente si trova nel carcere della città di Mito dove resterà almeno fino a quando non dovrà presentarsi davanti al giudice per rispondere delle sue accuse. Il rischio che starebbe correndo è quello di una pena molto pesante.
Questo a meno che non riesca a giustificare una azione che, per il momento, sfugge da ogni logica e civiltà e che, invece, sfocia pesantemente nella disumanità di quest’uomo. Per quanto riguarda le condizioni della bambina, questa è stata trasportata in ospedale dove hanno provvisto a medicarla. Lo spavento è stato enorme, ma fortunatamente non è mai stata in pericolo di vita. Avrebbe, infatti, riportato delle ferite profonde al viso e alle gambe, medicate con l’applicazione di punti per favorirne la chiusura. Dopo due settimane, queste si erano già rimarginate, affidando quel triste episodio al passato, sempre nella speranza che ora la giustizia possa fare il suo corso.