Nell’armadio della stanza di una ragazza è stato trovato il cadavere di un bambino che era nato da pochi giorni, la donna è stata arrestata
Sono rari, ma purtroppo esistenti, casi di persone che abbandonano i figli appena nati. Un gesto disumano, fuori da ogni civiltà e logica dell’essere umano. Eppure, nonostante lo squallore al solo pensiero di compiere un’azione simile, in un mondo vasto come il nostro c’è anche chi è riuscito a fare molto peggio. È il drammatico e assurdo caso di quanto successo in Giappone. La follia di una madre che può essere etichettata con questo termine solo per associazione naturale e lessicale, ma ben lontana dalla sua reale essenza. Una scoperta che ha lasciato di stucco tutta la città di Ichikawa, nella prefettura di Chiba.
Il tutto è accaduto lo scorso sabato. Una donna, di circa quarant’anni, stava sistemando dentro la propria abitazione quando, aprendo un armadio nella stanza della figlia, si è imbattuta in una piccola valigia nera. Presa dalla curiosità ha deciso di aprirla e all’interno, avvolto dentro un asciugamano, c’era il cadavere di un bambino nata apparentemente da pochi giorni. Una scoperta che l’ha lasciata pietrificata. Dopo aver avvisato il marito, confusa tra stupore e una sensazione di orrore, ha contattato immediatamente la polizia per denunciare quell’incredibile ritrovamento. Gli addetti sono subito accorsi nell’abitazione e hanno provvisto alla rimozione di quel minuscolo e innocente corpo senza vita, prima di dare il via alle indagini.
I primi a essere coinvolti e interrogati, come da prassi, è stata chiaramente la coppia che risiedeva lì. Questi hanno raccontato che la figlia di soli 22 anni viveva ancora con loro, ma che da qualche giorno non l’avevano più vista dal 3 giugno. Forse partita per un viaggio o andata a dormire da qualche altra parte, questi non avevano idea di dove fosse. L’unico contatto, e comunque parziale e non ricorrente che avevano con lei, era via e-mail. Una sparizione che ha creato notevoli sospetti, quasi certezze, tra le forze dell’ordine.
Troppi i punti facilmente collegabili di un’indagine che era iniziata da sole poche ore. Il cadavere ritrovato nella sua stanza, lei sparita da quasi una settimana erano delle coincidenze non troppo casuali. Motivo per cui, risalendo tramite i messaggi di posta elettronica alla sua posizione, sono riusciti a intercettarla nella casa di un conoscente nella città di Toyohashi (prefettura di Aichi) e arrestarla con l’accusa di infanticidio. Moeka Okada, questo il suo nome, si trova attualmente in custodia cautelare in attesa che sia il giudice a decretarne la pena definitiva.