A Notizie.com l’ex grande direttore sportivo del grande Milan ricorda il Cavaliere: “Un uomo eccezionale, inarrivabile, mi ha fatto diventare grande, adulto. Abbiamo perso un punto di riferimento”
Non è uno che ama parlare anzi, se può evitare è parecchio contento. D’altronde per una vita non ha fatto altro che sfuggire ai riflettori, gli piaceva più lavorare nell’ombra, ma appena Ariedo Braida, il direttore sportivo prima e generale poi del grande Milan, sente il nome di Silvio Berlusconi si illumina, si emoziona nel vero senso della parola e parte con Notizie.com, ricordando il mondo insieme a Silvio Berlusconi: “Unico, inimitabile, meravigliosamente intelligente e generoso. Una grandissima persona alla quale devo moltissimo, un uomo eccezionale che ha saputo dare tanto a tanti di noi e io, per mia fortuna, ho fatto parte delle persone a cui ha dato. E vi assicuro che non sono pochi, tanti, ma davvero tanti devono dire grazie e lui”.
Ariedo Braida parla, deve prendere un sorso d’acqua perché la voce gli si strozza in gola: “Calcoli che l’anno scorso quando se ne è andato non riuscivo a parlare, le giuro, e ancora adesso faccio fatica. Gli volevo bene, gli volevano bene tante persone perché, al di là di quello che si dice, era una persona generosa, uno che nella sua vita non ha mai lasciato nessuno, mai. Era uno che ti stimolava sempre a fare le cose, magari poteva dare indicazioni, ma alla fine decidevi tu, glielo dicevi e lui dava il suo benestare. Quando sento dire che il presidente imponeva qualcosa, mi metto a ridere perché è una fesseria e una grande bugia, era uno che non imponeva nulla e lasciava spazio ai suoi dirigenti e collaboratori, nel calcio ma in tutto. Un genio assoluto“.
Di aneddoti sul mercato, Braida ne potrebbe raccontare mille, qualcuno lo rammenta e con Notizie.com parte dal principio, soprattutto sul fatto se Berlusconi desiderava avere determinati giocatori: “Lui ci dava delle indicazioni e se ne parlava. Un giorno, eravamo appena all’inizio, venne da noi e ci disse che voleva prendere Ian Rush, ma lo persuademmo e alla fine riuscimmo a prendere Van Basten che per noi era più adatto e congeniali, lui, che voleva Rush, alla fine ci disse: se proprio non ci si riesce prendete quello che pensate, e andammo a prendere Marco Van Basten. Così nacque tutto, tanto che quando dicemmo che volevamo l’olandese ci disse solo: ok se siete convinti prendete lui. E fui una fortuna e un grande successo, lui poi era innamorato di Marco Van Basten“. Ma non è tutto. Ricorda che Kakà “lo prendemmo per una cifra intorno ai 10 milioni ma non proprio 10, ma poi si rivelò qualcosa di impressionante che sorprese anche noi. Era stratosferico“. E su Kakà, ma non solo: “E’ stato l’acquisto a cui sono più legato e anche il presidente perché ci costò appena 10 milioni e fece delle cose galattiche. Weah pur di venire al Milan da Berlusconi si tagliò lo stipendio per metà non c’era mai stata nessuno giocatore che fece una roba del genere, poi dopo due anni o uno fece il rinnovo”
Più si va avanti, più Braida, l’uomo che tante volte ha dovuto tenere i nervi d’acciaio e saldi per le tante trattative, si commuove e chiude a Notizie.com: “Guardi, ci sarebbero mille cose da dire su un uomo eccezionale che manca a tutti noi che l’abbiamo conosciuto e amato, si amato. Con lui veramente abbiamo perso un punto di riferimento quando parlo di Berlusconi mi emoziono ancora, una grandissima persona. E’ così perché chi l’ha conosciuto, gli ha voluto bene e, lo ribadisco, l’ha amato. Una persona che mi ha dato tanto, mi ha fatto diventare grande, adulto intendo perché era un uomo da cui si poteva solo imparare, era incredibile, mi diventa ancora difficile e complicato parlare di lui al passato. Abbiamo e ho perso un punto di riferimento“