Il sondaggista Fabrizio Masia in esclusiva ai nostri microfoni: “Per il Pd si può parlare di esame superato. Vannacci ha aiutato la Lega”.
Sono trascorsi ormai diversi giorni dalle Europee, ma le analisi e il dibattito sui risultati non è assolutamente terminato. La nostra redazione ha contattato in esclusiva il sondaggista Fabrizio Masia per commentare con lui quanto successo alle urne lo scorso weekend.
Fabrizio Masia, partiamo dal M5s. Oggi il ‘Corriere della Sera’ ha pubblicato un grafico dove si nota il crollo del partito di Conte (oltre 20 punti percentuali nel giro di sei anni). A cosa è dovuto questo calo?
“Diciamo che ogni elezione ha una sua storia. Qui si tratta di Europee in un momento storico in cui il Pd ha avuto la forza di presentarsi con candidati forti al Sud e questo ha sicuramente penalizzato i pentastellati. Non a caso se prendiamo le percentuali dei dem vediamo una crescita del 5% e il calo dei 5Stelle è intorno al 7%. Quindi possiamo dire che c’è stato un forte travaso di voti“.
Per la Schlein sì può parlare di esame superato?
“Sì, non tanto per le preferenze personali raccolte dalla segretaria, ma per la capacità di compattare il partito e fare scelte sui candidati in grado di ottenere tanti consensi. Penso a Gori, Decaro, Strada e Bonaccini“.
A proposito di candidati, Vannacci non ha permesso alla Lega di confermarsi al Nord?
“Parto dal presupposto che Vannacci ha dato una mano importante alla Lega. Ha preso migliaia di voti e senza di lui il partito non avrebbe raggiunto il 9%. Poi parliamo di una percentuale superiore alle politiche, ma è tutto il centrodestra a crescere“.
Possiamo dire che la Meloni esce ancora più forte da queste elezioni? Non solo a livello italiano, ma anche europeo.
“Le preferenze personali che il premier ha raccolto testimoniano un grado di fiducia dei cittadini maggiore rispetto alle politiche. E se guardiamo solo le percentuali il presidente del Consiglio rafforza la sua posizione a livello europeo“.
Chi non esce rafforzato sono sicuramente Calenda e Renzi. Qual è il loro futuro?
“Io parlerei di occasione persa. Dopo l’ottimo risultato alle politiche, avrebbero potuto ambire ad una doppia cifra alle elezioni. Ma la separazione non ha reso possibile tutto questo. Renzi è stato penalizzato dalla bassissima partecipazione al Sud. Ora il loro futuro dipende molto dal Pd. Se il M5s crolla ancora, non è da escludere che i dem guardino a Italia Viva e Azione. Ma lo sapremo con certezza solo nei prossimi mesi“.
Per Avs si può parlare di effetto Salis oppure ci dobbiamo aspettare una conferma alle prossime politiche?
“Io vedo un duplice aspetto. Sicuramente un effetto Salis, ma da una parte anche un’ottima campagna elettorale di Sinistra Italiana. E dall’altra l’interessante dialogo dei Verdi di Bonelli con i giovani. Ciò mi porta a dire che anche alle prossime politiche potrebbero tenere un ottimo risultato“.