Problemi per Ikea dopo la pubblicazione di nuove verità sul legno impiegato per la costruzione dei famosi mobili.
Uno dei marchi più noti al mondo, soprattutto quando si parla di arredamento, è diventato nel tempo un punto di riferimento grazie ai mobili a buon mercato, possibilità massima di personalizzazione e costi ridotti e quindi accessibili a tutti.
Molti si domandano effettivamente come vengano prodotti e quindi come faccia l’azienda a poter offrire un prodotto finito ad un costo così basso relativamente a quelli che sono i prezzi del mercato. La questione riguarda propriamente la tipologia di legno scelta e quindi quello con cui vengono fabbricati pensili, armadi, mobiletti, tavoli e ogni altro dettaglio presente negli store.
Ikea: tutta la verità sul legno usato per i mobili
Sul sito ufficiale di Ikea ci sono dettagli importanti su quello che è il legno che viene impiegato per la produzione dei mobili. Dopotutto questo è un materiale sempre bello, che è resistente e gradevole esteticamente, dall’ottima qualità e anche tipico della tradizione scandinava a cui l’azienda richiama.
L’azienda specifica che coopera con il Forest Stewardship Council® (FSC®) per sfruttare in modo consapevole e responsabile le foreste che sono un bene dell’intero Pianeta. Precisano di avere standard elevati e di usare legno certificato FSC o da fonti riciclate. Tale prodotto viene fornito da oltre 50 Paesi diversi e soprattutto da Polonia, Russia, Svezia, Germania. Tra quelli più comuni vi sono: pino, betulla, faggio e acacia.
Ikea si impegna, sempre come specifica ufficialmente, nel bloccare la deforestazione e quindi lavora anche con il WWF per fermare il taglio illegale del legno. Per il futuro Ikea auspica di utilizzare percentuali sempre maggiori di legno adeguato e quindi ridurre l’impatto ambientale progressivamente al minimo.
Eppure, secondo l’indagine di Greenpeace, Ikea si rifornirebbe da aziende che attingono dalle foreste vetuste d’Europa, aree teoricamente in zona protetta dell’Ue. Questi sono nuclei forestali antichissimi e per questo molto importanti perché consentono di mantenere l’ecosistema intatto.
Greenpeace specifica che i produttori di mobili che lavorano per Ikea acquistano dalle foreste secolari dei Carpazi, comprese le aree che si trovano in Natura2000 che sono ad alta protezione. Greenpeace sottolinea anche, in modo specifico, quali sono questi oggetti ovvero almeno 30 prodotti differenti che vengono venduti ovunque, anche in Italia. Sempre secondo quanto riportato ci sarebbero le sedie INGOLF, le culle e letti per bambini della collezione SNIGLAR, per citarne alcuni.
I dati dell’approvvigionamento di legname e quindi le informazioni derivante dalle indagini sono stati però “rispediti al mittente”. Ikea ha ribadito i concetti espressi in precedenza e si è detta estranea alle accuse mosse.