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Sanità: urge subito una task force per formare i dermatologi sull’IA

Published by
Alessandro Righi

Sanità, il congresso non ha dubbi: è importantissimo formare immediatamente i medici dermatologi sull’uso dell’AI.

L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il campo della dermatologia, offrendo strumenti avanzati per la diagnosi precoce dei tumori della pelle e la personalizzazione delle terapie. Tuttavia, l’efficacia di queste tecnologie dipende dalla capacità dei medici di utilizzarle correttamente.

Dermatologia -Ansa- Notizie.com

Da qui l’appello degli esperti che qualche giorno fa si sono espressi durante il 98esimo Congresso nazionale della Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Sidemast). I medici hanno sottolineato l’urgenza di creare una task force multidisciplinare dedicata alla formazione sull’uso dell’AI in ambito dermatologico.

I dermatologi e la necessità di una formazione adeguata

Pietro Rubegni, docente di Dermatologia all’Università di Siena, ha evidenziato come fosse fondamentale organizzare team multidisciplinari che coinvolgano giovani dermatologi, biostatistici, bioingegneri e biologi.

Ia nella dermatologia -Ansa- Notizie.com

Questa collaborazione è essenziale per sviluppare una comprensione profonda dell’AI e delle sue applicazioni nel campo della salute. L’esempio della collaborazione trentennale tra il dipartimento di dermatologia dell’Università di Siena e la bioingegneria dimostra come un approccio integrato possa portare a significativi progressi scientifici e tecnologici.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale in dermatologia si estende su vari fronti. Uno dei principali è la diagnosi precoce dei tumori cutanei, dove l’AI assiste i medici nell’analisi delle lesioni cutanee. Un altro ambito riguarda la valutazione oggettiva della gravità delle malattie cutanee, eliminando le influenze soggettive che possono alterare le decisioni cliniche. Infine, l’AI offre promettenti prospettive nella personalizzazione delle terapie farmacologiche basate sul profilo del paziente.

Il potenziale futuro dell’intelligenza artificiale in dermatologia include lo sviluppo di sistemi capaci di predire le terapie più efficaci con minori effetti collaterali per ciascun paziente. Inoltre, le tecniche basate sui generative adversarial networks (Gan) aprono nuove possibilità nella creazione di immagini sintetiche utilizzabili per la formazione medica o lo sviluppo ulteriore degli algoritmi AI.

Nonostante i progressi tecnologici, esiste una lacuna normativa significativa nella gestione dell’intelligenza artificiale nel settore sanitario. È quindi cruciale accompagnare lo sviluppo tecnologico con un quadro normativo adeguato che ne regoli l’utilizzo sicuro ed efficace.

L’intelligenza artificiale promette rivoluzioni nel campo della dermatologia attraverso diagnosi più precise e trattamenti personalizzati, ma è comunque imperativo affrontare le sfide legate alla formazione medica e alla regolamentazione normativa. Solo così sarà possibile massimizzare i benefici delle innovazioni tecnologiche a vantaggio dei pazienti senza incorrere in rischi derivanti da un uso improprio o da lacune legislative.

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Alessandro Righi