Una dozzina di dipendenti sono stati licenziati dalla propria azienda perché usavano un simulatore durante le ore di lavoro
Si chiama ‘mouse jigglers‘ ed è un prodotto che si è sviluppato in particolar modo dopo la pandemia per il Covid-19. In seguito al lockdown che ha tenuto tutti bloccati nelle proprie case, si è diffusa sempre di più la pratica dello smart working. In poche parole, lavorare da casa. Una nuova frontiera del mondo lavorativo di cui qualcuno sembrerebbe essersi approfittato. Sfuggendo, infatti, dal controllo dei propri superiori, i più ‘furbi’ hanno deciso di faticare di meno e dedicarsi ad attività che ritenevano meno stressanti, fingendo di svolgere le stesse mansioni che facevano in ufficio.
In realtà, anche in questo caso, un minimo di supervisione ci sarebbe. I datori, controllando l’attività del computer monitorano le ore di lavoro, scoprendo se il proprio dipendente è online oppure no. In questo senso è nato il ‘mouse jigglers’. Si tratta di un software utilizzato per simulare il movimento del mouse. Può anche consistere in un dispositivo meccanico, che sposta lo strumento. In ogni caso, lo scopo è quello di impedire l’attivazione della modalità di sospensione del pc, della modalità standby oppure dello screensaver. Così facendo chi si trova a rilassarsi nella propria residenza può fingere di essere in turno, quando in realtà si sta facendo gli affari propri.
Una tecnica efficace, ma non a sufficienza. C’è, infatti, anche chi usando il simulatore non è riuscito nell’intento di imbrogliare i colleghi e ha il proprio posto di lavoro. È il caso di alcuni dipendenti della Wells Fargo, una delle più grandi banche degli Stati Uniti, che il mese scorso ha licenziato circa dodici dipendenti dopo aver scoperto che stavano ‘lavorando’ mediante questo simulatore. A riportare la notizia è la redazione della BBC. Questi non specificano come siano arrivati a tale soluzione e soprattutto come abbiano fatto a intercettare questa attività illecita, ma quel che è noto è che queste persone oggi non potranno più far quel che vorranno come fino a poco tempo fa.
Sarà curioso nei prossimi giorni avere aggiornamenti in tal senso. Oltre alle informazioni prettamente legate alla cronaca, anche le aziende italiane e non solo proveranno a emulare il modello Wells Fargo per bloccare questa pratica che sembra essere costante nella vita di molti lavoratori, all’apparenza, civili. È pur vero, però, che si tratta come molte di una bugia dalle gambe corte. Il lavoro significa produttività e a lungo andare, davanti all’assenza di risultati evidenti, il rischio è che comunque si scopra una realtà che fino a quel momento si è nascosta nell’ombra ma sempre destinata a emergere.