Israele ha annunciato una pausa tattiva per aiuti umanitari. Zacchi di Geopolitica.info ai nostri microfoni: “Ecco perché Netanyahu è contrario”.
“Pausa tattica per aiuti umanitari dalle 8 alle 19 fino a nuovo avviso“. E’ questo l’annuncio a sorpresa fatto nelle ultime ore da Israele. La decisione di questa tregua è stata presa direttamente dall’esercito. In un primo momento si era pensato ad una scelta condivisa anche da Netanyahu, ma il presidente israeliano ha parlato di posizione inaccettabile chiedendo un passo indietro.
Per il momento, però, la tregua di undici ore quotidiane è stata confermata e la nostra redazione ha chiesto in esclusiva a Lorenzo Zacchi, responsabile Medio Oriente di Geopolitica.info, il significato della decisione presa dall’esercito israeliano.
Lorenzo Zacchi, quale significato possiamo dare a questa paura tattica decisa dall’esercito israeliano?
“Il significato al momento non è chiaro. Possiamo fare due ipotesi: una è di carattere umanitario. Sembra che l’esercito abbia deciso di ascoltare gli ormai incessante appelli di tutti. E’ evidente che negli ultimi mesi il flusso di aiuti umanitari a causa della guerra è rallentato tantissimo. La seconda è che ormai si ha la consapevolezza che ben presto si aprirà il fronte Nord contro il Libano e, quindi, si vogliono risparmiare le forze“.
Netanyahu, però, non è d’accordo.
“E’ chiaro che Netanyahu ha un obbligo politico al fronte interno. Ovvero cerca avere una posizione eterogenea nel suo esecutivo. Infatti nel governo c’è anche chi chiede una operazione ancora più vasta a Gaza. L’idea è che ormai siamo davvero vicini alla fine degli obiettivi tattici al Sud di Gaza. Poi nel lungo periodo il rischio è quello di una apertura del fronte contro il Libano e, quindi, di un conflitto frontale con l’Iran”.
La decisione dell’esercito israeliano è stata presa a pochi giorni dalle dimissioni di Gantz (presente alle manifestazioni contro Netanyahu ndr). C’è un collegamento?
“Ad oggi la sensazione è che una grossa parte delle istituzioni, dei militari e della popolazione civile si sta fondendo contro Netanyahu. E’ evidente che il presidente sia isolato. Sicuramente le dimissioni di Gantz possono essere state il preludio della decisione dell’esercito“.